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In appena 3 anni abbiamo bruciato metà budget di carbonio per gli 1,5 gradi

Budget di carbonio: ci restano meno di 5 anni di emissioni
Le warming stripes relative al riscaldamento globale in Italia. Crediti: showyourstripes

La nuova stima sul budget di carbonio per gli 1,5°C è 250 GtCO2eq

(Rinnovabili.it) – Abbiamo dimezzato il budget di carbonio per gli 1,5 gradi in appena 3 anni. Se nel 2020 avevamo ancora a disposizione 500 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente (GtCO2eq), secondo le stime dell’ultimo rapporto dell’Ipcc, nel 2023 il totale è sceso ad appena 250 GtCO2eq. Visto il ritmo attuale di emissioni di gas serra, pari a circa 54 GtCO2eq (± 5,3), siamo incamminati per sforare al più tardi nel 2028. Lo sostiene lo studio Indicators of Global Climate Change 2022.

Nuove stime per il budget di carbonio

Questo dato si riferisce alla quantità di CO2 che possiamo emettere al massimo per avere una probabilità del 50% di mantenere la temperatura globale sotto gli 1,5°C. Per avere una chance del 67% il budget di carbonio si rimpicciolisce a 150 GtCO2eq, e se sale ancora all’83% diventa appena 100 GtCO2. Meno di due anni di emissioni ai ritmi di oggi.

La coperta si allunga per obiettivi di temperatura più alti. Per stare entro gli 1,7°C, un livello che potrebbe corrispondere al target del “well below 2°C” sancito dall’Accordo di Parigi, il budget di carbonio che ci resta è di 600 GtCO2eq (50%), 500 (67%) o 350 (83%). Per rispettare la soglia dei 2 gradi, invece, i massimali diventano, rispettivamente, 1.150, 950 e 800 GtCO2eq. In pratica, per avere una probabilità del 50% di rispettare Parigi, ci restano 21 anni di emissioni ai ritmi di oggi: la ghigliottina scatterebbe nel 2044.

Global warming in accelerazione

Un altro dato, fra i molti indicatori rivalutati nello studio, merita attenzione. Il tasso di riscaldamento globale su base decennale è il più alto di sempre: il mondo diventa 0,2°C più caldo ogni 10 anni. “Gli indicatori mostrano che il riscaldamento indotto dall’uomo ha raggiunto 1,14 (0,9-1,4)°C in media nel decennio 2013-2022 e 1,26 (1,0-1,6)°C nel 2022”, scrivono gli autori. “Nel periodo 2013-2022, il riscaldamento indotto dall’uomo è aumentato a un tasso senza precedenti di oltre 0,2°C per decennio”. A questo risultato conducono due fattori: sia la quantità di emissioni antropiche, i circa 54 GtCO2eq già citati, sia la riduzione degli aerosol in sospensione in atmosfera, generati dall’inquinamento, che hanno un effetto raffrescante perché respingono nello spazio una quota della radiazione solare diretta verso la Terra.

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