Lo studio sul bilancio energetico terrestre pubblicato su Geophysical Research Letters
(Rinnovabili.it) – L’anno scorso il nostro pianeta ha fatto registrare uno nuovo record di riscaldamento globale. Il 2020 è arrivato alla pari con il 2016, con la temperatura media a 1,25°C in più rispetto al periodo pre-industriale del 1850-1900. Valori davvero vicini ai limiti decisi con l’accordo di Parigi (quello inferiore è fissato a 1,5°C). Ma il pianeta si sta riscaldando – sempre a ritmi da record – anche secondo un altro indicatore: il bilancio energetico della Terra.
Il bilancio energetico della Terra è la differenza tra quanta energia proveniente dal sole viene assorbita e quanta energia, invece, il pianeta è in grado di riflettere nello spazio. Questo indicatore è particolarmente importante perché, incorporando anche l’impatto dell’uomo sul bilancio energetico terrestre, è alla base del riscaldamento globale. E corre tanto quanto il global warming: in uno studio appena pubblicato su Geophysical Research Letters, la Nasa e il Noaa americani hanno calcolato che la quantità di calore incamerato dalla Terra è raddoppiato dal 2005 a oggi.
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Un risultato frutto di due misurazioni che gli scienziati hanno integrato. La Nasa ha fornito i dati raccolti dai satelliti della rete Clouds and the Earth’s Radiant Energy System – CERES, che misurano i flussi di energia in entrata e in uscita. Dal Noaa invece arrivano le misurazioni del riscaldamento degli oceani, raccolte dal suo sistema di sensori galleggianti disseminati in tutto il mondo. Dati molto importanti, visto che circa il 90% della radiazione solare che colpisce la Terra viene assorbita dalle masse di acqua marina.
“I due modi molto indipendenti di guardare ai cambiamenti nello squilibrio energetico della Terra sono in una sintonia davvero, davvero buona, e stanno entrambi mostrando questa tendenza molto ampia”, spiega Norman Loeb, autore principale dello studio e ricercatore NASA. “Le tendenze che abbiamo riscontrato erano piuttosto allarmanti”.
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Perché c’è stato questo raddoppio, quali sono le cause? Lo studio rileva tre motivi principali alla base del raddoppio dello squilibrio energetico della Terra. In parte, è il risultato di un aumento dei gas serra dovuti all’attività umana (che in termini tecnici, in questo ambito viene definita forzatura antropogenica). Insieme alle cause antropiche, pesa poi l’aumento del vapore acqueo, che intrappola più radiazioni a onde lunghe in uscita. Infine, la relativa diminuzione delle nuvole e del ghiaccio marino porta a un maggiore assorbimento di energia solare.
“È probabilmente un mix di forzatura antropogenica e variabilità interna”, ha detto Loeb. “E in questo periodo entrambi stanno causando il riscaldamento, che porta a un cambiamento abbastanza grande nello squilibrio energetico della Terra. L’entità dell’aumento è senza precedenti“.