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A metà delle barriere coralline mondiali restano 13 anni di vita

Uno studio analizza l’impatto congiunto dei principali fattori di stress per i reef in diversi scenari di emissioni di gas serra. Con il tenore emissivo attuale, il 50% si troverà in condizioni insostenibili nel 2035

Barriere coralline: metà dei reef globali sotto stress già nel 2035
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Anche nello scenario emissivo migliore (e improbabile), il 42% delle barriere coralline è sotto stress nel 2100

(Rinnovabili.it) – Nel caso peggiore, già nel 2035 metà delle barriere coralline mondiali sarà sottoposta a stress eccessivo a causa del cambiamento climatico. Prima quindi di quanto gli studi scientifici, finora, avessero previsto. Il motivo sta nei fattori di stress da considerare. Se si guarda solo a un driver di stress, come l’acidificazione degli oceani o la temperatura superficiale del mare, il deterioramento dei reef avviene più tardi. Ma non è una situazione realistica.

Lo afferma un nuovo studio apparso su PLOS Biology a cui ha lavorato un team di ricercatori dell’università delle Hawaii. Per proiettare l’impatto della crisi climatica sulle barriere coralline di tutto il mondo, gli scienziati hanno usato i modelli previsionali CMIP5 per simulare l’evoluzione di 5 fattori di stress ambientale (acidificazione, temperatura superficiale delle acque, tempeste tropicali, uso dei terreni e andamento della popolazione umana) da scenari storici fino al 2100.

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Il risultato? In uno scenario emissivo coerente con quello di oggi, in media è il 2050 l’anno in cui le condizioni per i reef diventano insostenibili se si guarda un singolo fattore di stress. Se invece se ne considera più di uno, la data è anticipata al 2035. In ogni caso, entro il 2055 virtualmente tutte le barriere coralline (il 99%) affronteranno una situazione intollerabile almeno per uno dei 5 fattori di stress. Percentuale che passa al 93% nel 2100 per due o più fattori.

“Sebbene gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulle barriere coralline siano ben noti, questa ricerca dimostra che in realtà sono peggiori del previsto a causa di un’ampia combinazione di fattori di stress indotti dai cambiamenti climatici”, ha dichiarato l’autrice principale dello studio Renee Setter.

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Anche nello scenario migliore, caratterizzato da una forte mitigazione delle emissioni di gas serra, i reef soffrono. Le proiezioni dicono che il 41% delle barriere coralline globali si troverà in condizioni non idonee entro il 2100 a causa di uno qualsiasi dei 5 fattori. Ma se si prendono tutti i fattori congiuntamente, la percentuale dei reef a rischio a fine secolo sale fino al 64%.