Più i reef sono esposti a ondate di calore marino (non estreme), più aumentano i simbionti termoresistenti nei coralli, cioè i tipi di alghe capaci di resistere meglio al caldo
Lo studio sull’adattamento delle barriere coralline è apparso su PNAS
(Rinnovabili.it) – Ad oggi, l’84% delle barriere coralline si trova in regioni dove è in grado di resistere all’impatto delle onde di calore marino. Ma se la temperatura globale raggiungerà gli 1,5 gradi, questa percentuale crollerà ad appena lo 0,2%. Per questa ragione tutte le previsioni più accreditate dipingono un futuro particolarmente fosco per i reef nella seconda metà del secolo. Un piccolo freno a questo processo, tuttavia, potrebbe arrivare dall’adattamento naturale dei coralli alle nuove condizioni climatiche.
Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, alcuni reef del Pacifico orientale hanno sviluppato una maggiore tolleranza alle ondate di calore marino e sono in grado di sostenerle meglio di reef limitrofi fintantoché la potenza della heat wave non diventa estrema.
“I nostri esperimenti dimostrano che la tolleranza allo stress da calore differisce tra le varie specie di coralli e tra le varie barriere coralline”, Magena Marzonie, coautrice dello studio. “Queste differenze suggeriscono che i coralli possono essere adattati ai loro regimi ambientali locali e stanno rispondendo ai cambiamenti di temperatura che si sono verificati a causa del riscaldamento climatico negli ultimi 35 anni”.
Adattamento e biodiversità nelle barriere coralline
Cosa è successo? I coralli sono sempre più spesso associati a un particolare simbionte, il Durusdinium glynnii, un’alga che ha una tolleranza al calore più alta di altri organismi che popolano (e colorano) i reef. La sua abbondanza da un lato positivo e uno negativo. Da una parte, infatti, questa alga “ha facilitato il mantenimento di un’elevata copertura corallina dopo tre eventi di sbiancamento di massa”, scrivono gli autori. Dall’altro lato, però, la sua predominanza riduce la biodiversità della barriera.
“I coralli di questa regione subiscono regolarmente ondate di calore marino, in cui sono esposti a temperature vicine o superiori ai loro limiti superiori. Volevamo verificare se le barriere esposte in passato a ondate di calore più frequenti avessero sviluppato una maggiore capacità di resistere a questi eventi in futuro. E questo è esattamente ciò che abbiamo trovato”, ricostruisce Hugo Harrison, un altro coautore dello studio. “Le barriere coralline con i coralli più tolleranti al calore hanno subito un maggior numero di ondate di calore negli ultimi 35 anni. Al contrario, le barriere coralline che sono sfuggite a queste ondate di calore tendevano ad avere coralli meno tolleranti al calore”, ha aggiunto.