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Moria di massa dei coralli, colpito il 91% della barriera corallina

Il primo monitoraggio dopo l’evento di bleaching di marzo-aprile conferma le attese. Il danno al reef è esteso, 654 dei 719 segmenti monitorati è sbiancato. In alcuni settori come quello centrale l’intensità dell’evento è stata molto alta

Barriera corallina: lo sbiancamento colpisce il 91% del reef
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È il 4° evento di bleaching in 7 anni per la barriera corallina australiana

(Rinnovabili.it)  – Più del 90% della Grande barriera corallina dell’Australia ha subìto danni a causa dell’ondata di calore marino di quest’anno. In alcuni settori la percentuale di coralli danneggiati gravemente è molto alta. Lo riporta la Great Barrier Reef Marine Authority nell’ultimo aggiornamento periodico, il primo dopo l’evento di sbiancamento di massa che ha toccato il suo picco tra la seconda metà di marzo e inizio aprile.

Dei 719 segmenti di barriera corallina monitorati via aereo e elicottero tra lo stretto di Torres e il Capricorn Bunker Group, sono 654 quelli che mostrano segni più o meno evidenti di stress termico. Quando l’acqua di mare raggiunge e mantiene per diversi giorni temperature troppo alte, i coralli iniziano ad andare sotto stress e perdono la caratteristica pigmentazione, diventando di un bianco spettrale. Questo accade perché si spezza la simbiosi tra polipi e alghe, con l’espulsione delle seconde.

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“Le acque della Grande barriera corallina si sono riscaldate in anticipo a dicembre 2021, superando i massimi estivi storici che tipicamente si verificano nei mesi estivi più caldi”, ricostruisce l’Authority. L’evento ha avuto proporzioni davvero eccezionali. Tra novembre e dicembre, le temperature minime del mare hanno superato le massime registrate gli anni precedenti. “Le temperature dell’oceano hanno continuato ad accumulare calore per tutta l’estate fino all’inizio di aprile 2022, con tre distinte ondate di calore che hanno aumentato lo stress termico in tutta la Grande barriera corallina centrale e settentrionale”.

Mentre si attendono gli esiti di un monitoraggio più accurato e completo, che dia una stima anche della capacità di ripresa dei vari settori del reef, l’Australia deve fare i conti con il 4° sbiancamento di massa del corallo in appena 7 anni. “Insolitamente, questo è stato il primo evento di sbiancamento di massa a verificarsi in condizioni di La Niña, cioè con un fattore di freno al riscaldamento globale in azione, nota l’Authority.

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