La barriera corallina permette al 25% delle specie marine di vivere
(Rinnovabili.it) – Solo negli ultimi 10 anni, sono spariti quasi 12mila km2 di barriera corallina: una quantità enorme, pari al 14% di tutti i reef del mondo. Nello stesso periodo sono proliferate le alghe che, in quegli ecosistemi, si sviluppano di più proprio nelle condizioni di eccessivo stress termico per i polipi.
Lo afferma lo studio più completo mai effettuato finora sullo stato di salute della barriera corallina in tutto il mondo. Un ecosistema che negli ultimi 6 anni, in diverse regioni del mondo, è stato flagellato da ripetute ondate di calore marino che hanno portato a eventi di sbiancamento dei coralli su vastissima scala. Ed è proprio il cosiddetto coral bleaching il fattore principale dietro la moria dei coralli.
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Lo sbiancamento si verifica quando la temperatura dell’acqua resta per un lasso di tempo eccessivo su livelli troppo alti per i polipi. Lo stress termico distrugge l’equilibrio che esiste tra questi ultimi e le zooxantelle, le alghe che popolano i reef. Normalmente questi organismi unicellulari capaci di fotosintesi usano la CO2 emessa dai polipi per produrre carboidrati, e i polipi se ne cibano riuscendo a supplire alle carenze nutritive tipiche delle acque tropicali.
Il caldo estremo le induce però a produrre sostanze nocive, e il corallo reagisce espellendole. Visto che sono le zooxantelle a dare i colori caratteristici alla barriera corallina, il fenomeno è evidentissimo a occhio nudo perché i reef diventano di un bianco spettrale.
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La portata dei fenomeni di sbiancamento può difficilmente essere sottovalutata. Il rapporto del Global Coral Reef Monitoring Network cita come termine di paragone quello che si verificò nel 1998 tra oceano Indiano, Giappone e Caraibi: morì l’8% di tutti i coralli del mondo, un’area vasta come 900mila campi da calcio messi in fila.
Anche se copre soltanto lo 0,2% della superficie marina, la barriera corallina è un ecosistema fondamentale per la biodiversità e per il sostentamento di miliardi di persone. Infatti, i reef supportano almeno il 25% delle specie marine di tutto il mondo.