Oltre al record di riscaldamento globale, l’anno scorso il Pianeta ha registrato anche una crescita record della quantità di CO2. L’incremento rispetto al 2023 è stato il più rapido di sempre, di ben 3,58 parti per milione (ppm). Il 26% in più rispetto alle 2,84 ppm attese. Questo aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera è “incompatibile” con le traiettorie che permettono di mantenere la temperatura globale sotto la soglia di 1,5 gradi.
L’allarme arriva da uno studio del Met Office britannico, che ha confrontato i dati registrati dalle rilevazioni nel 2024 con tutti gli scenari elaborati dal panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC) che restano al di sotto della soglia più ambiziosa dell’Accordo di Parigi.
Secondo i calcoli degli scienziati britannici, l’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera che ci possiamo permettere è appena la metà di quello attuale: non oltre 1,8 ppm l’anno.
In tutti e 3 gli scenari IPCC più ottimisti, che prevedono al massimo uno sforamento temporaneo di 1 decimo di grado degli 1,5°C, l’incremento annuale di CO2 rallenta dalle 2,41 ppm degli anni ’10 alle 1,33-1,79 ppm negli anni ’20.
Ad ogni modo, il Met Office prevede che l’aumento di CO2 nel 2025 sarà meno estremo rispetto allo scorso anno, fermandosi a 2,26 ppm (con un margine di incertezza di 0,56 ppm). La ragione? Un parziale rafforzamento dei pozzi di carbonio legato al passaggio dalle condizioni El Niño a quelle La Niña.
Le cause dell’aumento record di concentrazione di CO2 in atmosfera
Quali sono le cause dell’incremento inaspettato? Secondo il Met Office, oltre a emissioni dei combustibili fossili ai massimi livelli di sempre e indebolimento della capacità dei pozzi di carbonio naturali – come le foreste tropicali – di assorbire CO2, hanno giocato un ruolo anche gli incendi. Alimentati a loro volta dal cambiamento climatico.
Nel 2024, le emissioni globali di incendi sono arrivate a 1,6-2,2 miliardi di tonnellate di carbonio (GtC) tra gennaio e settembre 2024. Ovvero l’11-32% in più rispetto alla media del 2014-23 per gli stessi mesi. Se si considera solo l’emisfero settentrionale, l’incremento è stato anche più marcato: 0,5-0,6 GtC in più, ovvero il 26-44% sopra la media del 2014-23.