Uno schema di riassicurazione pubblico-privato a livello UE e un fondo UE per il finanziamento pubblico dei disastri naturali. Sono i due pilastri attorno ai quali strutturare nuove politiche europee e nazionali per incrementare le assicurazioni sul rischio clima di privati e aziende e chiudere il gap di protezione. Lo sostiene un documento di policy congiunto preparato da Banca Centrale Europea (BCE) e Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA).
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I costi dei disastri naturali
L’aumento dell’esposizione economica e la crescente frequenza e gravità delle catastrofi naturali legate al cambiamento climatico stanno facendo aumentare il costo delle catastrofi naturali in Europa. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, tra il 1981 e il 2023, le catastrofi naturali hanno causato circa 900 miliardi di euro di perdite economiche dirette. E il 22% di queste perdite si sono verificate solo negli ultimi tre anni. Tuttavia, nello stesso periodo, solo circa un quarto delle perdite subite a causa di eventi meteorologici estremi e climatici nell’UE erano assicurate, e questa quota è in calo.
In Italia i dati sono peggiori. Nel 2023, nel Belpaese i danni assicurati hanno raggiunto un livello record, superando i 6 miliardi di euro. Di questi, 5,5 miliardi sono stati provocati da eventi atmosferici, mentre 800 milioni derivano dalle alluvioni che hanno colpito Emilia-Romagna e Toscana. Tuttavia, la protezione contro questi rischi rimane limitata: soltanto il 6% delle 35,3 milioni di abitazioni esistenti è coperto da un’assicurazione contro tali eventi, e solo il 5% delle 4,5 milioni di imprese dispone di una assicurazione rischio clima. Entro il 31 marzo 2025, tutte le aziende italiane dovranno però dotarsi di una assicurazione contro gli eventi catastrofali.
Assicurazioni rischio clima, la via da percorrere
Secondo BCE e EIOPA, il modo migliore per aumentare la copertura assicurativa è sfruttare le strutture nazionali ed europee già esistenti. E combinare risorse private e pubbliche in modo complementare.
La loro proposta viaggia su due binari paralleli: uno schema di riassicurazione pubblico-privato a livello UE e un fondo UE per il finanziamento pubblico dei disastri naturali.
Lo schema di riassicurazione:
- dovrebbe incrementare la copertura assicurativa contro i rischi di catastrofi naturali.
- prevederebbe il pooling dei rischi privati e dei pericoli a livello europeo, sfruttando economie di scala e diversificazione.
- si fonderebbe su premi basati sul rischio raccolti da (ri)assicuratori o schemi assicurativi nazionali.
Il fondo UE:
- dovrebbe rafforzare la gestione del rischio di disastri nei paesi membri e supportare la ricostruzione delle infrastrutture pubbliche.
- Prevederebbe un accesso subordinato all’implementazione di misure di mitigazione del rischio da parte degli stati membri.
- Si baserebbe su contributi dagli stati membri.
Quali dovrebbero essere i vantaggi di questo sistema? La proposta mira a ridurre il divario assicurativo facendo leva sull’efficacia dei modelli pubblico-privati già in uso in alcuni paesi UE. Garantirebbe una gestione più efficiente del rischio, grazie alla diversificazione dei rischi e all’utilizzo di fondi condivisi a livello europeo, che migliorerebbero la resilienza complessiva. Infine, limitando le perdite economiche e mitigando i rischi sistemici, la proposta BCE-EIOPA contribuirebbe alla stabilità economica europea.