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Tutti i record (bollenti) dell’Artico nel 2020

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Credits: 358611 da Pixabay

E’ stato il 2° peggiore anno di sempre per l’Artico

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di gas serra stanno trasformando l’Artico in un clima completamente differente. Con ghiaccio in minor quantità, più giovane e più sottile. Colonnine di mercurio che raggiungono picchi inauditi e temperature medie che fanno stabilmente registrare record da 7 anni a questa parte. Effetti feedback più frequenti. E con alterazioni profonde delle caratteristiche biologiche di questo bioma, che si riscalda ad un ritmo doppio del resto del mondo.

Arctic Report Card 2020

Gli scienziati della NOAA fanno il punto sullo stato di salute dell’Artico nel rapporto annuale intitolato Arctic Report Card. Dove certificano che il 2020 è stato il secondo anno più caldo di sempre per l’estremo nord del pianeta, la regione a latitudini superiori ai 60°N (dati fino al picco dell’estate artica, a settembre).

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Nel dettaglio, l’estensione del ghiaccio marino a fine estate era la seconda più bassa in 42 anni di osservazioni via satellite, con il 2012 che resiste come anno record. Le temperature medie della superficie del mare di agosto sono state di 1-3°C più calde rispetto alla media di agosto del periodo 1982-2010. Questo sulla maggior parte dell’Oceano Artico, con temperature eccezionalmente calde nei mari di Laptev e Kara. Non a caso, il mare di Laptev, nell’Artico russo, ha segnato il suo picco negativo quest’anno per quanto riguarda la data di formazione del ghiaccio.

Male anche il permafrost. I cambiamenti della temperatura dell’aria, del ghiaccio marino e delle condizioni oceaniche si sono combinati e stanno aumentando il tasso di erosione del permafrost costiero. Questo soprattutto nelle regioni in cui vive gran parte degli abitanti dell’Artico, e quindi anche dove si concentrano attività industriali, commerciali, turistiche.

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E ancora. Mai così poca neve nell’Artico euroasiatico in 54 anni. Record anche per gli incendi nella porzione russa, che hanno coinciso con temperature elevate e mai registrate prima. E la Groenlandia sta tornando “verde”. Da settembre 2019 ad agosto 2020, la calotta glaciale della più grande isola al mondo ha registrato una perdita di ghiaccio superiore della media 1981-2010. Anche se non ha raggiunto il record assoluto di scioglimento, registrato nei 12 mesi precedenti.

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Credits: NOAA

Infine, un dato che lascia intuire che la velocità con cui questi cambiamenti possono procedere nei prossimi anni potrebbe essere destinata ad aumentare. “Stiamo osservando più effetti feedback nell’Artico”, spiega a Reuters uno dei co-autori del rapporto, Donald Perovich, riferendosi a quei meccanismi climatici che possono innescare conseguenze a catena e agire da moltiplicatori del cambiamento climatico.

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