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Aria condizionata: più emissioni, più diseguaglianze

Uno studio del CMCC disegna la mappa delle diseguaglianze che cresceranno con l’aumento dell’uso dell’aria condizionata causato dal riscaldamento globale

Aria condizionata: più emissioni, più diseguaglianze
Foto di Annie Spratt su Unsplash

Entro il 2050 emissioni e consumi elettrici dell’aria condizionata possono raddoppiare

Con l’aumento delle temperature globali, la percentuale di popolazione mondiale che utilizza i condizionatori per il raffrescamento può lievitare del 50% entro il 2050. E portare al raddoppio dei consumi di elettricità e delle emissioni dell’aria condizionata. Non solo: una situazione simile rischia di far crescere ancora di più le diseguaglianze.

Oggi l’aria condizionata residenziale è la soluzione scelta dal 27% della popolazione. Percentuale che può salire fino al 33-48%, con una stima centrale del 41%, a seconda degli scenari climatici e socioeconomici. L’aumento farà crescere inevitabilmente le emissioni dell’aria condizionata, che passerebbero dalle attuali 590 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MtCO2eq) a 1.365 MtCO2eq.

Più emissioni dell’aria condizionata, più disuguaglianze

L’espansione dell’uso dell’aria condizionata non avverrà però a tappeto e in modo uniforme, seguendo semplicemente quelle che sono le variazioni climatiche nelle diverse regioni. Più consumi elettrici significano bollette più care, quindi un impatto sulla geografia della povertà energetica.

“Valutare le proiezioni sull’adozione e l’utilizzo del raffreddamento e le loro disuguaglianze ha importanti implicazioni politiche per la pianificazione energetica globale, regionale e nazionale, nonché per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni”, afferma Giacomo Falchetta, ricercatore del CMCC e primo autore di un nuovo studio intitolato Inequalities in global residential cooling energy use to 2050 apparso oggi su Nature Communications.

Per arrivare a una stima delle potenziali diseguaglianze generate dall’uso dei condizionatori, i ricercatori partono da un database di microdati a livello di nucleo familiare che copre più di 500 unità amministrative subnazionali in 25 paesi, e rappresenta il 62% della popolazione mondiale e il 73% del consumo globale di elettricità.

“La granularità delle nostre proiezioni è un contributo importante per l’implementazione delle politiche”, spiega Falchetta. “Ad esempio, mostriamo che in regioni altamente esposte, come l’Asia meridionale e l’Africa subsahariana, entro il 2050 l’aria condizionata sarà ampiamente disponibile solo per le persone appartenenti a gruppi a reddito più elevato, mentre la stragrande maggioranza delle famiglie più povere ne resterà priva”.

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