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Antropocene: per l’Onu è ora di cambiare il nostro concetto di progresso

Il rapporto annuale dell’Undp costruisce un nuovo indice sperimentale per misurare lo sviluppo umano, che tiene conto delle emissioni di anidride carbonica dei paesi e dell'impronta dei materiali

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Lo Human Development Report 2020 lega pandemia e antropocene

(Rinnovabili.it) – Il progresso umano nell’età dell’antropocene? Deve tener conto dell’impatto ambientale e della giustizia climatica. Lo sostiene l’Undp, il programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, che pubblica oggi il rapporto annuale Human Development Report in cui prova a ridefinire i concetti alla base del modo in cui viviamo e interagiamo col pianeta.

Con un punto di partenza molto chiaro: quello dell’antropocene. Una parola che identifica l’età dell’uomo, cioè quel periodo in cui l’azione degli esseri umani ha ormai una portata tale da influire sulle principali dinamiche della Terra, a partire dal cambiamento climatico. Così l’Undp ha elaborato un nuovo indice sperimentale sul progresso umano, che tiene conto delle emissioni di anidride carbonica dei paesi e dell’impronta dei materiali.

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Per 30 anni, lo Human Development Report si è concentrato non solo sull’economia, ma anche sulla misurazione della salute, dell’istruzione e del tenore di vita delle nazioni per computare lo sviluppo umano. Il nuovo rapporto include due nuovi elementi: il consumo di materiali e l’impronta di carbonio, scelti per riflettere il massiccio aumento dell’uso delle risorse negli ultimi anni e l’impatto sul clima.

Il rapporto lancia quindi uno sguardo sul presente, sull’impatto della pandemia e sulle opportunità che dobbiamo saper cogliere. Secondo il direttore del programma e prima firma dello studio, Pedro Conceição, le scelte che i governi prenderanno in questi mesi forgeranno il mondo per i decenni a venire. L’occasione della ripresa post-Covid, con i piani di supporto all’economia e alle società, è un punto di svolta importante. Da non sprecare.

“Stiamo mobilitando risorse fiscali senza precedenti per affrontare la pandemia, e possiamo scegliere di effettuare allocazioni in modi che si aggiungono alle disuguaglianze, o in modi che riducono la pressione sul pianeta”, spiega Conceição.

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Senza ripresa verde, sostiene il rapporto, i problemi legati al cambiamento climatico e al riscaldamento globale freneranno il progresso umano nel prossimo futuro. E insieme a una ripresa disfunzionale andranno ad aggravare le disuguaglianze, scavando ancora più profondo il solco che separa il nord dal sud del mondo e le economie avanzate dai paesi con meno mezzi per mitigare e adattarsi al cambiamento climatico.