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Antartide, un iceberg da 300 km2 si stacca da Pine Island: ecco il time lapse ESA

Pine Island
By NASA Goddard Space Flight Center from Greenbelt, MD, USA – Iceberg from Pine Island Glacier, Antarctica, Public Domain, Link

Il time lapse mostra la velocità con cui l’enorme iceberg si stacca dal ghiacciaio Pine Island

(Rinnovabili.it) – L’Antartide perde un nuovo “pezzetto”. Come mostrano le fotografie scattate dalla coppia di satelliti Sentinel-1 di Copernicus, dal ghiacciaio di Pine Island, cioè il più esteso dell’intera regione, s’è staccata un’enorme massa di ghiaccio di oltre 300 chilometri quadrati, più o meno quanto l’isola di Malta. Il processo di rottura era iniziato appena un anno fa: dal febbraio 2019 ad oggi, la missione Sentinel-1 gestita da Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha catturato un totale di 57 immagini radar che, rielaborate in un’animazione video, mostrano l’incredibile rapidità della frattura.

Le crepe nel ghiacciaio di Pine Island in Antartide sono cresciute rapidamente negli ultimi giorni, come si può vedere in questo confronto di # Sentinel1 del 2 e 5 febbraio 2020”, si legge nel tweet dell’Agenzia Spaziale Europea. “Il ghiacciaio ha perso drammaticamente ghiaccio e ha vissuto una serie di perdite negli ultimi 25 anni”.

Benchè naturale, il distacco di iceberg dal ghiacciaio di Pine Island è un fenomeno che negli ultimi anni ha visto una grave accelerazione a causa del crescente afflusso di acqua calda spinta in superficie da venti e correnti a loro volta modificatesi a causa dello scioglimento dei ghiacci. 

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Pine Island – va ricordato – è  da tempo un osservato speciale poiché, essendo responsabile di circa il 25% della perdita di ghiaccio dell’Antartide, al suo destino è indissolubilmente legato anche quello dell’aumento dei livelli marini. Negli ultimi anni, la gigantesca piattaforma – un flusso glaciale di ben 175 mila km quadrati – è salita agli onori della cronaca proprio a causa della sua fragilità, come dimostrato appunto dalle spaccature rilevate nel febbraio dello scorso anno. Ciò che gli scienziati temevano accadesse s’è verificato in un lasso di tempo particolarmente breve e le previsioni future sono tutt’altro che ottimistiche. 

Come evidenziato dal glaciologo NASA Christopher Shuman, i diversi frammenti originatisi a seguito del distaccamento dell’iceberg sarebbero infatti un’ulteriore riprova della fragilità del ghiacciaio, destinato a “cedere” man mano che il ghiaccio galleggiante  continuerà a staccarsi dal corpo centrale di Pine Island. 

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Qui sotto il “time lapse” del distaccamento ripreso dai satelliti ESA

 

Pine Island Glacier spawns piglets

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