Secondo l'Università di Leeds, l'innalzamento del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacci potrebbe portare a inondazioni annuali in aree con circa 400 milioni di persone.
Le tendenze dello scioglimento dei ghiacci sono in linea con il peggiore scenario dell’IPCC
(Rinnovabili.it) – In Groenlandia e Antartide i ghiacci si stanno sciogliendo sei volte più velocemente rispetto agli anni ’90, in linea con le peggiori previsioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). In un articolo pubblicato recentemente su Nature si descrive la perdita di 6.400 miliardi di tonnellate di ghiaccio tra il 1992 e il 2018 e un aumento conseguente del livello degli oceani di quasi 17,8 millimetri. Di questo innalzamento totale circa il 60% (10,6 millimetri) è dovuto allo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia e il 40% a quelli dell’Antartide (7,2 millimetri).
Fino al 2003, l’incremento era di 1 millimetro ogni decade. Attualmente, invece, il livello del mare è salito di 7 millimetri ogni 10 anni, il che potrebbe portare, entro il 2100, a inondazioni annuali in aree che ospitano oggi circa 400 milioni di persone. Nello scenario definito “medio basso” dall’IPCC, vale a dire l’RCP4.5 relativo a un aumento della temperatura globale compreso tra 1,1 e 2,6°C, le previsioni sono infatti di circa mezzo metro di innalzamento del livello del mare entro il 2100.
Secondo il rapporto dell’IPCC sugli oceani pubblicato a settembre 2019, se l’umanità raggiungerà la neutralità climatica entro la metà del secolo, compensando così le eventuali emissioni rimanenti, il livello degli oceani aumenterà probabilmente di 43 cm. Invece, nel caso peggiore, che presume un incremento continuo delle emissioni antropiche o un aumento nelle concentrazioni di gas a effetto serra, vi sarebbe un innalzamento di 84 centimetri.
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L’innalzamento del livello degli oceani potrebbe dimostrarsi il più devastante tra tutti gli impatti del riscaldamento globale: “ogni centimetro di innalzamento del livello del mare porta a inondazioni ed erosione costiera, sconvolgendo la vita in tutto il pianeta“, ha dichiarato il Professor Andrew Shepherd dell’Università di Leeds. Infatti “se l’Antartide e la Groenlandia continueranno a seguire i peggiori scenari di riscaldamento climatico, causeranno, entro la fine del secolo, un ulteriore aumento di 17 centimetri del livello del mare”.
Gli 89 ricercatori coinvolti nello studio hanno basato i loro risultati su decenni di dati satellitari, misurazioni in situ e modellizzazione computerizzata. “Le misurazioni satellitari forniscono prove inconfutabili”, ha affermato Erik Ivins del Jet Propulsion Laboratory della NASA, che ha condotto la ricerca con il Professor Shepherd. Guðfinna Aðalgeirsdóttir, professore di glaciologia alla University of Iceland e autore principale del sesto rapporto dell’IPCC, ha commentato: “le osservazioni satellitari mostrano che sia lo scioglimento, sia il deflusso del ghiaccio dalla Groenlandia sono aumentati dall’inizio delle osservazioni: è molto importante continuare a monitorare le grandi calotte glaciali per sapere quanto faranno innalzare il livello del mare ogni anno”.
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