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L’Antartide collasserà nel 2060 se non tagliamo le emissioni ora

Antartide: senza tagli delle emissioni collasserà nel 2060
Foto di jcrane da Pixabay

I prossimi 40 anni sono cruciali per il ‘sistema Antartide’

(Rinnovabili.it) – Bisogna ridurre le emissioni di gas climalteranti e arrivare al più presto ai valori stabiliti dall’accordo di Parigi sul clima. Altrimenti il ‘sistema Antartide’ inizierà a collassare entro 40 anni, con conseguenze a catena per l’intero pianeta. Lo sostiene un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature.

 Il rischio principale individuato dalla ricerca è un aumento del livello dei mari “rapido e inarrestabile”, causato dal riscaldamento globale e dal conseguente scioglimento della calotta polare. “Se il mondo si riscalda a un ritmo dettato dalle politiche attuali, vedremo il sistema antartico iniziare a sfuggirci intorno al 2060”, spiega al Guardian Robert DeConto, esperto di cambiamenti climatici polari presso l’Università del Massachusetts e primo autore dello studio. “Una volta che metti abbastanza calore nel sistema climatico, perderai quelle piattaforme di ghiaccio, e una volta che sarà messo in moto non potrai invertirlo”.

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Lo studio apparso su Nature individua il ‘punto di non ritorno’ per l’Antartide, o meglio una soglia di guardia: un riscaldamento globale di circa 3°C, cioè un valore compatibile con le politiche climatiche attuali. In questo scenario, lo scioglimento del Polo Sud sarebbe essenzialmente inarrestabile. E irreversibile, per la scala temporale che interessa la nostra società. Prima di potersi riformare, infatti, il ghiaccio antartico avrebbe bisogno di mari più freddi. Ma il raffreddamento degli oceani è un processo estremamente lungo, che si sviluppa nell’arco di alcuni secoli.

Rispettare l’accordo di Parigi eviterebbe questo scenario da cui è sostanzialmente impossibile tornare indietro e limiterebbe i danni. Gli autori della ricerca hanno calcolato che con lo scioglimento accelerato dell’Antartide, nello scenario +3°C di riscaldamento globale, l’aumento del livello dei mari sarebbe di 17-21 cm entro la fine del secolo. Mantenere la colonnina di mercurio globale al di sotto dei 2°C, invece, ridurrebbe di molto questo dato, portandolo a una forchetta di 6-11 cm.

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