Rinnovabili • temperature Rinnovabili • temperature

Il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa

Copernicus Climate Change Service (C3S) ha pubblicato la sua panoramica annuale sul clima. La visione a lungo termine mostra una chiara tendenza al riscaldamento negli ultimi quattro decenni

anno più caldo
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

I gas a effetto serra continuano ad aumentare e il 2019 diventa l’anno più caldo di sempre

(Rinnovabili.it) – Pubblicata da Copernicus Climate Change Service (C3S), la panoramica annuale completa sul clima lascia poco spazio alle interpretazioni: il 2019 è stato l’anno più caldo mai registrato per l’Europa. Il documento fornisce informazioni sulle temperature, le precipitazioni e l’umidità del suolo, nonché sulle condizioni nell’Artico europeo. E si concentra su eventi chiave come il caldo invernale e i livelli record di precipitazioni.

Nel dettaglio, gli indicatori climatici mostrano che le temperature medie degli ultimi cinque anni registrate  in Europa sono di quasi 2,0 gradi centigradi al di sopra di quelle della seconda metà del XIX secolo. In tal senso, l’anno più caldo è stato proprio il 2019, seguito da vicino dal 2014, 2015 e 2018. In alcune regioni d’Europa si sono registrate temperature estive dai 3 ai 4 gradi centigradi superiori al normale, mentre le intense ondate di calore di giugno e luglio hanno portato anche a temperature da record in alcuni paesi europei tra cui Francia e Germania. Conseguentemente, mentre verso la fine dell’anno si sono verificate forti precipitazioni nell’Europa occidentale e meridionale, le alte temperature e le ondate di calore diffuse hanno enormemente contribuito alla siccità, specialmente nell’Europa centrale.

Leggi anche: “Stato del Clima: il 2019 sul podio degli anni più caldi della storia”

Il documento mostra come di pari passo nel 2019 siano cresciute anche le concentrazioni di gas a effetto serra, CO2 e metano. Secondo gli scienziati del C3S è possibile trovare alte concentrazioni come quelle registrate lo scorso anno solo risalendo milioni di anni indietro nella storia.

Ora è più importante che mai che tutti abbiano accesso a queste informazioni per comprendere le implicazioni a lungo termine del cambiamento climatico e ciò che le organizzazioni e gli individui possono fare per ridurne gli effetti”, ha detto Carlo Buontempo, direttore di Climate Change Service (C3S). “Un anno eccezionalmente caldo non costituisce una tendenza al riscaldamento, ma avere informazioni dettagliate dal nostro servizio operativo, che copre molti aspetti diversi del nostro clima, ci permette di collegare i puntini per saperne di più sull’evoluzione.”

Leggi anche: “Nel 2020 temperature globali superiori di 1,1°C alla media pre-industriale”