Ogni aumento di 1°C della temperatura globale aumenta l’umidità in atmosfera del 7%. Questo aumenta la probabilità che si verifichino piogge torrenziali. La tempesta che ha toccato l’Europa occidentale scatenata anche da una fluttuazione della corrente a getto, dovuta a sua volta al surriscaldamento più rapido dell’Artico
Sono almeno 188 i morti dell’alluvione in Germania, Belgio e Olanda
(Rinnovabili.it) – L’alluvione in Germania e nel nord Europa ha preso tutti alla sprovvista, dai politici agli scienziati del clima, agli abitanti delle aree più colpite che non avevano mai visto nulla del genere nella loro vita. La cancelliera tedesca Angela Merkel ieri era a Schuld, paesino di 700 anime, spazzato via dalle acque del fiume Ahr in piena. Ha definito la scena davanti ai suoi occhi “surreale, spettrale”. “È scioccante – direi quasi che la lingua tedesca ha a malapena parole per la devastazione che è stata provocata”. E poi ha confermato che eventi climatici estremi di questa intensità hanno “qualcosa a che fare” con il cambiamento climatico: “Dobbiamo sbrigarci, dobbiamo essere più veloci nella lotta contro il cambiamento climatico”.
Il legame tra climate change e alluvione in Germania
Mentre il bilancio dei morti è salito a 188 in tutta Europa e si cercano ancora decine di dispersi, sono in molti a interrogarsi su quale sia il legame effettivo con il cambiamento climatico dell’alluvione in Germania e in altri paesi del nord Europa (soprattutto Belgio e Olanda). Per avere delle conferme definitive bisognerà aspettare qualche settimana, il tempo necessario agli scienziati del clima per elaborare i dati raccolti. Ma le ipotesi sul tavolo sono già molte.
L’aumento della temperatura globale è direttamente collegato alla capacità dell’atmosfera di trattenere l’acqua sotto forma di umidità. A 1°C di aumento della colonnina di mercurio corrisponde un incremento del 7% di questa capacità. Il risultato è che cresce anche la probabilità che si verifichino eventi climatici estremi come piogge torrenziali. Tra i fattori scatenanti, i meteorologi ipotizzano un sistema di bassa pressione che ha stazionato sull’Europa occidentale in questi giorni.
C’è poi un secondo elemento che aiuta a collegare il climate change con l’alluvione in Germania. “I poli stanno aumentando di temperatura a due o tre volte la velocità dell’equatore”, spiega a Vox Hayley Fowler, docente di impatti dei cambiamenti climatici all’università di Newcastle. Questo “indebolisce la corrente a getto delle medie latitudini, che è fondamentalmente sopra l’Europa. In estate e in autunno, l’indebolimento della corrente a getto ha un effetto a catena che provoca tempeste più lente”. Quindi c’è un doppio effetto: intensità crescente, e più tempo di permanenza della tempesta sulla stessa area.
La situazione nel nord Europa
La furia dell’alluvione in Germania ha riguardato soprattutto la regione dell’Ahrweiler, dove i morti arrivano a 117 e i feriti sono 750. Conta che potrebbe ancora salire: i dispersi sono centinaia e i soccorritori temono di trovare corpi nei veicoli trascinati a valle dalla corrente. La polizia di Colonia parla di almeno 700 dispersi. Altri 46 decessi sono accertati nel Land del Nord Reno – Vestfalia, uno dei più ricchi e popolosi di tutto il paese. Tra questi, 4 vigili del fuoco che erano impegnati nei soccorsi. Il Belgio ha confermato 31 morti. Nelle ultime ore, la tempesta si sta spostando verso la Germania sud-orientale e l’Austria.
Il premier del Land del Nord Reno – Vestfalia, Armin Laschet, ha chiesto una “rapida risposta nazionale” e ha avvertito che “la ricostruzione richiederà mesi, se non anni”. “Dobbiamo costruire dighe, bacini di ritenzione, bacini idrici, per rinaturalizzare la terra – serve protezione non solo lungo il Reno, ma anche sui fiumi grandi e piccoli in tutto il paese”, ha aggiunto.