I dati 2023 di CDP sull’adattamento alla crisi climatica in oltre 1.100 città in tutto il mondo
Bastano 21 miliardi di dollari per rendere “a prova di clima” le infrastrutture di oltre 700 città globali. Che sono sempre più esposte a eventi climatici estremi come ondate di calore, incendi alimentati dalle temperature elevate e alluvioni. È il dato che emerge dall’analisi sull’adattamento alla crisi climatica di Carbon Disclosure Project (CDP), l’iniziativa indipendente per il reporting ESG di aziende, stati e città.
Questi 21 mld $ rappresentano il volume di investimenti ancora mancanti per mettere in cantiere i 727 progetti di infrastrutture pensate specificamente per l’adattamento alla crisi climatica e il miglioramento della resilienza in ambito urbano, e segnalati nel database di CDP nel 2023. Progetti che, complessivamente, valgono 47 mld $. “Ciò evidenzia il legame fondamentale tra la divulgazione dei dati climatici e il finanziamento di progetti essenziali per affrontare i rischi climatici”, sottolinea CDP.
Adattamento alla crisi climatica, i rischi per le città globali
I dati sono estrapolati dalla piattaforma CDP-ICLEI Track, che per l’anno scorso copre 1.131 città in tutto il mondo. E rivelano un’immagine complessa dell’esposizione al rischio climatico per i centri urbani globali.
Più di quattro quinti (l’83%) delle città ha dichiarato di dover affrontare rischi climatici “significativi”, un dato in aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2022. Rischi che non sono potenziali. Oltre la metà di queste città (il 56%) riporta di essere già colpita in modo significativo da questi pericoli. E più di due terzi si attende che diventeranno più intensi e frequenti in futuro, in linea con le previsioni della scienza del clima più aggiornata.
Quali sono i rischi climatici contro cui si prevedono misure di adattamento? Soprattutto inondazioni, che riguardano 58 città globali su 100, ma in Europa il dato sale all’80%. A poca distanza segue il caldo estremo generato dalle ondate di calore (citato dal 54% delle città globali, ma dall’83% delle città europee). Poi la siccità (38%), le forti piogge (35%) e il rischio di incendi (22%).
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