Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato luce verde alla nuova Strategia sull’adattamento ai cambiamenti climatici
(Rinnovabili.it) – Migliore uso dei dati, priorità a soluzioni nature-based, integrazione delle politiche climatiche in quelle fiscali e nelle manovre economiche degli Stati membri, nesso salute-clima. Sono i punti sottolineati dai ministri dell’Ambiente dei Ventisette nel dare luce verde alla Strategia europea per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il nuovo testo che aggiorna la versione precedente, vecchia di 7 anni, è stato presentato dalla Commissione il 24 febbraio scorso.
“Il cambiamento climatico non è solo una minaccia futura: sta accadendo ora. Dobbiamo essere meglio preparati per le sue conseguenze sulla salute umana, la natura e l’economia”, dichiara João Pedro Matos Fernandes, ministro dell’Ambiente portoghese che ha coordinato i lavori della seduta del Consiglio dell’Unione Europea. Tre le parole che tracciano il perimetro delle priorità per il Consiglio: l’adattamento ai cambiamenti climatici deve essere più smart, più sistemico, e più rapido.
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Le conclusioni con cui l’organo dell’UE dà l’ok alla Strategia intreccia ripresa verde post pandemia e nature-based solutions. Soluzioni che devono abbracciare un’ottica larga, a livello di ecosistema, e dare priorità alla tutela della biodiversità. Il Consiglio rimarca poi l’importanza di migliorare la gestione del rischio climatico e delle catastrofi climatiche. La Strategia prevede che l’adattamento ai cambiamenti climatici debba diventare smart, attraverso sistemi di allerta precoce efficienti. Qui entra in scena la piattaforma europea Climate-ADAPT e il suo potenziamento. Per i legislatori è un passaggio necessario per “identificare i potenziali impatti multidimensionali dei rischi legati al clima”. Nella proposta della Commissione, questo strumento sarà potenziato e ampliato affiancandolo ad un osservatorio per la salute destinato a monitorare, analizzare e prevenire meglio gli effetti sui cittadini.
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Salute e clima, il binomio ritorna anche in altre iniziative della Strategia su cui il Consiglio dell’UE mette un’enfasi particolare. La lezione della pandemia viene integrata, visto che “i cambiamenti climatici e i conseguenti spostamenti geografici nella distribuzione dei patogeni, nonché eventi meteorologici più frequenti ed estremi come ondate di calore, inondazioni o tempeste, hanno effetti significativi sulla salute e sulla qualità della vita”. A questo proposito, l’organo UE sottolinea l’importanza di istituire l’Osservatorio europeo del clima e della salute.