L’accordo tra Campidoglio e CMCC prevede la costruzione di una mappa del rischio climatico per capire come risponderebbe il territorio della Capitale agli impatti di ondate di calore, allagamenti e siccità
E’ stata siglata ieri una collaborazione tra Roma Capitale e la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) per la strategia di adattamento urbana.
L’idea è mettere le competenze scientifiche del Centro al servizio della città: studiare gli impatti dei cambiamenti climatici, definire le aree che necessitano di interventi e assicurare la resilienza del territorio, degli spazi e delle infrastrutture.
“Nei giorni in cui si svolge la Cop27, da Roma parte un messaggio chiaro: le grandi città possono e vogliono svolgere un ruolo di primo piano nel contrasto ai cambiamenti climatici e chiamano i governi ad avere ancora più coraggio, con scelte nette. Roma è tra le città europee più ambiziose sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra e dà ora ulteriore impulso al suo impegno sull’adattamento e sul contrasto ai cambiamenti climatici. La collaborazione con il Cmcc ci consentirà di definire azioni e misure specifiche per rafforzare la resilienza e la sicurezza del territorio, degli spazi urbani in cui viviamo e delle infrastrutture. Accanto a questi impegni, continueremo a fare la nostra parte sulla sfida della riduzione delle emissioni e della sostenibilità: con una strategia di ampio respiro basata sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, la creazione di comunità energetiche, la forestazione urbana come progetto di riqualificazione e di adattamento climatico diffuso nei quartieri, la mobilità sostenibile e la chiusura del ciclo dei rifiuti. Interventi fondamentali per migliorare la qualità della vita delle romane e dei romani e di cruciale importanza per il clima”, ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri.
L’expertise del CMCC al servizio di Roma
Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici realizza indagini e ricerche sul sistema climatico e su come questo interagisce con la società e i territori, dal punto di vista ambientale ma anche economico. Dispone di una delle infrastrutture di calcolo più avanzate d’Europa e prima in Italia, grazie alla quale Roma potrà dotarsi di una strategia di adattamento ai cambiamenti climatici volta a ridurne gli impatti, identificando le azioni da mettere in campo per tutelare territorio urbano e comunità.
“La Fondazione Cmcc è un’organizzazione di ricerca multidisciplinare, in grado di fornire supporto tecnico scientifico a istituzioni e a grandi città come Roma attraverso un’analisi dell’esposizione dei territori ai cambiamenti climatici, dei rischi che ne conseguono e delle vulnerabilità. Attraverso modelli geolocalizzati ad elevata risoluzione, il Cmcc mette a disposizione le informazioni di dettaglio necessarie per prendere decisioni informate, in particolare per individuare azioni di adattamento ai cambiamenti climatici, di investimento nelle infrastrutture urbane e interventi per aumentare la resilienza dei territori. Il senso di questo accordo è quello di intensificare le iniziative di cooperazione tra i produttori di conoscenza scientifica e i decisori politici, chiamati a compiere, come avviene ora nella Capitale, scelte importanti per un governo del territorio che tenga conto delle sfide poste dal cambiamento del clima”, ha affermato il Professor Antonio Navarra, Presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici.
Adattamento di Roma ai cambiamenti climatici: come verranno definiti gli interventi
Roma è tra le 100 città europee selezionate dalla Commissione per anticipare il raggiungimento degli obiettivi climatici UE al 2030.
L’accordo tra Campidoglio e CMCC prevede la costruzione di una mappa del rischio climatico in città a partire dall’aumento delle temperature per capire come risponderebbe il territorio della Capitale agli impatti di ondate di calore, allagamenti e siccità. Dopo l’elaborazione della mappatura sarà possibile individuare le priorità di intervento e il piano d’azione, con misure di monitoraggio ma anche di divulgazione e sensibilizzazione.
Alla luce degli ambiti individuati, la Protezione Civile aggiornerà il sistema di allerta e prevenzione, mentre per le azioni di divulgazione interverranno in prima linea le strutture del Comune, che organizzeranno momenti di confronto con i Municipi e la cittadinanza per definire delle analisi di scenario specifiche per l’area della città, ma anche workshop scientifici con istituzioni ed enti di ricerca, università e stakeholder locali.