![1,5 gradi riscaldamento globale: sforato il Paris Agreement](https://www.rinnovabili.it/wp-content/uploads/2025/02/15-gradi-riscaldamento-globale-1.jpg)
Supereremo prima del previsto la soglia di 1,5 gradi di riscaldamento globale. I migliori modelli previsionali fissavano la data tra la fine di questo decennio e i primi anni ’30. È più che probabile che lo sforamento avverrà prima. Non parliamo di superare 1,5°C per un anno solo, come è già successo nel 2024. Ma di sforare quota 1,5 nel senso definito dall’Accordo di Parigi, cioè come global warming medio in un periodo di 20 anni.
Lo affermano due studi pubblicati su Nature Climate Change lo stesso giorno, il 10 febbraio. Entrambi partono dall’analisi delle eccezionali anomalie di riscaldamento globale registrate nel 2023-24. Ed entrambi concludono che la striscia senza precedenti di mesi con temperature record ci deve far cambiare le previsioni. Ma andiamo con ordine.
A forza di record, siamo oltre 1,5 gradi di riscaldamento globale
Il primo studio è curato da ricercatori dell’Helmholtz Centre for Environmental Research (UFZ) di Lipsia e calcola che avere 12 mesi consecutivi con anomalie termiche superiori a 1,5°C è qualcosa che non era previsto dai modelli. Le proiezioni climatiche precedenti stimavano il superamento stabile della soglia tra il 2028 e il 2035. L’attuale anomalia suggerisce che il superamento potrebbe avvenire prima del previsto.
Dopo aver fatto i calcoli e confrontato l’andamento reale delle temperature globali con le traiettorie dei modelli (CMIP6), gli autori affermano che se il trend di mesi con anomalie oltre gli 1,5°C continua per oltre 18 mesi, lo sforamento di 1,5 gradi di riscaldamento globale nel lungo termine diventerà “virtualmente certo”. Un mese fa, Copernicus ha sancito che gennaio 2025 è stato il 18° mese negli ultimi 19 ad avere un livello di global warming oltre quota 1,5°C.
Perché i modelli sbagliano? L’équipe dell’università tedesca indicano fattori esterni non previsti. Tra cui l’eruzione del vulcano Tonga (nel 2022), che ha aumentato il vapore acqueo in stratosfera, intensificando il riscaldamento. Ma anche la riduzione delle emissioni di zolfo da parte delle navi (dal 2020) che ha ridotto l’albedo, aumentando l’assorbimento di calore.
È il fattore, quest’ultimo, su cui punta anche uno scienziato del clima come James Hansen, che ritiene ormai sicuramente superata la soglia di 1,5°C e con ogni probabilità anche quella dei 2 gradi.
Il secondo studio calcola, in modo analogo, che la striscia di 12 mesi oltre 1,5°C che abbiamo registrato fino a giugno 2024 alza al 76-80% la probabilità di sforare stabilmente la soglia di 1,5 gradi. E, come lo studio precedente, anche questo ritiene che lo sforamento di lungo periodo diventerà “certo” se supereremo 18 mesi di fila a oltre 1,5 gradi, quale che sia il percorso emissivo, dunque anche in quello più roseo.
Lo scienziato canadese che firma lo studio riconosce il ruolo di El Niño nei record del 2023-24, ma non lo ritiene l’unico responsabile. Secondo i modelli climatici CMIP6 il primo anno con 12 mesi sopra +1,5°C avviene di solito dopo che il superamento stabile sul lungo periodo è già avvenuto. In realtà, tra 2023 e 2024 è successo il contrario. Questo suggerisce che potremmo aver già oltrepassato la soglia in modo definitivo.