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Sempre più forti gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute

Il rapporto Lancet Countdown tiene traccia dell’evoluzione di clima e salute e avverte: cresce il rischio di malattie cardiache e renali e altre patologie legate allo stress termico

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La salute degli europei sarà la più colpita dagli impatti dei cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – Dal 2000 al 2017 il numero di persone esposte a ondate di calore, è cresciuto di ben 157 milioni. Una cifra spaventosa che porta con sé gravi numeri anche sul fronte delle vittime, delle spese sanitarie e dell’economia. E questo è solo l’inizio, secondo gli scienziati che studiano la relazione tra salute e cambiamenti climatici. Per gli autori del Lancet Countdown 2018gli impatti sulla salute a cui stiamo assistendo oggi sono avvertimenti precoci dei pericoli che ci attendono se le temperature globali continueranno a salire”.

Con il progredire del riscaldamento globale, l’esposizione a ondate di calore aumenterà il rischio di decessi e di malattie cardiache e renali nella porzione di popolazione mondiale più vulnerabile. Porzione che a sua volta è destinata a crescere man mano che aumenterà il tasso di invecchiamento della stessa e l’urbanizzazione. Per questo motivo, secondo gli autori della ricerca, l’Europa e il Mediterraneo orientale sono già oggi più vulnerabili dell’Africa e dell’Asia sud-orientale a causa dell’alto numero di anziani che vive in città densamente popolate.

 

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Il Lancet Countdown 2018 coinvolge ogni anno 27 importanti istituzioni accademiche, l’ONU e agenzie intergovernative di tutti i continenti, avvalendosi di esperti di climatologi, ecologi, matematici, geografi, ingegneri, medici ed economisti. Attraverso 41 indicatori in cinque aree, il rapporto monitora la risposta e la dimensione sanitaria degli impatti dei cambiamenti climatici. Howard Frumkin, specialista in salute e clima presso il Wellcome Trust, che ha finanziato parte del lavoro, spiega come i risultati del lavoro parlino chiaro “Il climate change ha un impatto diretto sulla nostra salute attraverso il caldo estremo, come ad esempio, incendi, colture danneggiate, malattie infettive e vite perse”, ha affermato Frumkin esortando tutti i settori ad agire più rapidamente per frenare i cambiamenti climatici e “ridurre l’impatto potenzialmente devastante sul nostro pianeta”.

 

Non è solo l’impatto diretto delle ondate di calore a preoccupare. Variazioni relativamente piccole di temperature e piogge potrebbero causare grandi cambiamenti nella trasmissione di malattie infettive diffuse attraverso acqua e zanzare. La capacità del virus della febbre dengue di essere trasmesso, ad esempio, ha raggiunto un livello record nel 2016, l’anno più caldo mai registrato nella storia moderna. E oggi il rischio di contrarre il colera è aumentato anche in regioni come gli Stati baltici dove il mare si sta riscaldando rapidamente. “Queste cose non stanno accadendo nel 2050 – ha affermato Nick Watt, direttore esecutivo di Lancet Countdown – ma oggi. Consideriamole come, ironia della sorte, il canarino nella miniera di carbone”.

 

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