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Con i cambiamenti climatici peggiora la dieta e aumentano i morti

Con i cambiamenti climatici peggiora la dieta e aumentano i morti

 

(Rinnovabili.it) – Ictus, cancro e malattie cardiache potrebbero uccidere mezzo milione di persone in più entro il 2050 a causa dei cambiamenti climatici. Il nesso lo ha trovato la rivista scientifica Lancet, in un articolo scritto da esperti dell’Università di Oxford. In sostanza, il peggioramento di condizioni meteorologiche estreme come le inondazioni e le ondate di caldo, abbatterà le rese dei raccolti, al punto da ridurre di un terzo l’aumento stimato nella disponibilità di cibo da qui a metà secolo.

In parallelo, però, la popolazione mondiale continuerebbe a crescere: si arriverebbe al punto, sta dicendo Lancet, in cui saremo costretti a mangiare meno e peggio. Ovviamente stiamo parlando di chi già non può permettersi certi standard: i ricchi continueranno a fare la vita da ricchi. I Paesi a basso e medio reddito nella regione del Pacifico occidentale e del sud-est asiatico saranno i più colpiti: circa tre quarti di tutti i decessi dovrebbero verificarsi in Cina e in India. Da quelle parti, infatti, le persone meno abbienti, avrebbero a disposizione 99 calorie in meno al giorno e il loro consumo di frutta e verdura calerebbe del 4%. Una riduzione di queste componenti nella dieta, sostiene lo studio, potrebbe uccidere il doppio delle persone che moriranno da qui al 2050 di malnutrizione. In Europa, i Paesi più a rischio sono Grecia e Italia. Qui morirebbero rispettivamente 124 e 89 individui in più ogni milione di persone.

 

Con i cambiamenti climatici peggiora la dieta e aumentano i morti 2«Anche una modesta riduzione della disponibilità di cibo per persona potrebbe portare a cambiamenti nel contenuto energetico e nella composizione delle diete – ha detto Marco Springmann, dell’Università di Oxford, autore principale della ricerca – Questi cambiamenti avranno conseguenze importanti per la salute».

Questi cambiamenti potrebbero aumentare i decessi di 529.000 unità nei prossimi 35 anni. In uno scenario in cui non esistono i cambiamenti climatici e aumentano la disponibilità e il consumo di cibo, entro lo stesso termine si potrebbero salvare 1,9 milioni di vite.

«Nel 2050 dovremmo avere abbastanza cibo da mantenere una dieta migliore di oggi a livello globale, ma con il cambiamento climatico si perdono alcuni di questi miglioramenti», spiega il coautore della ricerca, Peter Scarborough.

La conclusione dei ricercatori è la consueta: un drastico taglio delle emissioni porterebbe notevoli benefici per la salute, riducendo il numero di decessi legati al clima di una quota tra il 29 e il 71%.

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