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Cambiamenti climatici, la corrente del Golfo può sparire in 10 anni

Un nuovo studio ribalta le previsioni dell’IPCC: c’è il 50% di probabilità che entro la fine del secolo la corrente che riscalda il Nord Europa scompaia improvvisamente

Cambiamenti climatici, la corrente del Golfo può sparire in 10 anni

 

(Rinnovabili.it) – La corrente del Golfo che riscalda le coste occidentali dell’Europa potrebbe interrompersi bruscamente entro la fine del secolo. È uno scenario molto peggiore di quello previsto dall’ultimo rapporto IPCC, dove questa eventualità viene considerata tutto sommato remota e certamente non possibile nei prossimi decenni. In direzione contraria va invece uno studio, appena pubblicato sulla rivista Nature Communications, con cui un team di scienziati francesi e inglesi ha riesaminato tutti i modelli predittivi riguardo ai cambiamenti climatici estremi.

Il risultato è che la probabilità che l’Atlantico del nord vada incontro ad un raffreddamento improvviso entro il 2100 è altissima, del 50%. Una trasformazione radicale con conseguenze gravissime per gli ecosistemi ma anche per l’uomo, che potrebbe accadere nell’arco di appena dieci anni. Gli scienziati del CNRS di Bordeaux e dell’università di Southampton sono arrivati a questa conclusione dopo aver sviluppato un algoritmo capace di analizzare tutti e 40 i modelli climatici considerati nel 5° report dell’IPCC, lo studio i cui dati servono da base scientifica per le politiche sul clima elaborate durante le diverse COP.

 

Cambiamenti climatici, la corrente del Golfo può sparire in 10 anniIl report risale al 2013 e prevedeva un rallentamento della circolazione termoalina su scala globale. Si tratta del principio secondo il quale la differenza di salinità e di temperatura delle acque degli oceani causa una corrente che si sposta per l’intero globo, inabissandosi e riemergendo più in superficie, contribuendo così a rendere temperati i climi di certi paesi che, per la loro latitudine, avrebbero condizioni decisamente più rigide. Questo rallentamento, però, per l’IPCC sarebbe dovuto essere graduale e svilupparsi su un arco di tempo lungo secoli.

Al contrario, i due team di ricercatori hanno ricalibrato le proiezioni dopo essersi accorti che in 7 dei 40 modelli era prevista la cessazione totale di una importante corrente convettiva nel mare di Labrador, che viene poi ricompresa nella più vasta corrente del Golfo del Messico. Non un dettaglio, bensì un evento che potrebbe scatenare effetti a catena. In assenza di quella corrente, infatti, le nuove proiezioni mostrano che le temperature a livello di superficie marina calerebbero tra i 2 e i 3°C in appena 10 anni. Abbastanza per modificare drasticamente il clima dei paesi che si affacciano sull’Atlantico settentrionale. E per obbligare l’IPCC a rivedere calcoli e previsioni sui cambiamenti climatici.