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Cambiamenti climatici: sempre più colpa dell’uomo, ecco le prove

Le raccoglie la quinta edizione del rapporto “Explaining Extreme Events from a Climate Perspective”, pubblicazione annuale del Bulletin of the American Meteorological Society

Cambiamenti climatici: sempre più colpa dell’uomo, ecco le prove

 

(Rinnovabili.it) – I cambiamenti climatici originati dall’uomo sono responsabili degli eventi climatici estremi sempre più potenti che hanno colpito nel 2015 dall’Europa al Pakistan all’Asia orientale. E ci sono forti prove del collegamento tra attività antropiche e l’intensificazione di questi eventi, raccolte nella quinta edizione del rapporto “Explaining Extreme Events from a Climate Perspective”, pubblicazione annuale del Bulletin of the American Meteorological Society che raccoglie 25 studi di 116 scienziati da 18 paesi.

I climatologi hanno messo a confronto le osservazioni storiche, le modificazioni delle tendenze di medio e lungo periodo e i principali modelli climatici a disposizione oggi per determinare come i cambiamenti climatici hanno influenzato questi eventi.

“Osserviamo prove crescenti che i cambiamenti climatici stanno rendendo più estreme le ondate di calore in molte regioni del mondo – afferma Stephanie Herring della NOAA e autrice del rapporto – Man mano che riusciamo a distinguere tra influenza del climate change e variabilità naturale, il significato locale e gli impatti di questo fenomeno locale stanno diventando più chiari”.

 

Una forte correlazione è stata accertata per tutti i fenomeni climatici legati direttamente alla temperatura: oltre alle ondate di calore (come quella che ha attraversato l’Europa centrale l’anno scorso) anche i record negativi dell’estensione dei ghiacci dell’Artico e la straordinaria durata degli incendi in Alaska. Legati all’azione dell’uomo sono anche l’incremento delle inondazioni sulle aree costiere della Florida (aumentate del 500% rispetto al 1994) e la forza dei tifoni nel Pacifico nord-occidentale. Anche l’inverno più soleggiato della storia della Gran Bretagna rientra in questa lista. Se può non sembrare un evento climatico estremo, bisogna però considerare che tutti insieme questi fenomeni hanno contribuito a rendere il 2015 l’anno più caldo della storia – almeno finché non sarà finito il 2016, che si appresta a battere il record.

Al contrario, gli studi non hanno rinvenuto legami diretti e concreti tra l’azione dell’uomo e altri episodi come le temperature glaciali registrate in Canada e Usa orientali, il ritardo nella stagione delle piogge in Nigeria e le precipitazioni più che abbondanti nel dicembre scorso in India.