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I cambiamenti climatici generano ansia, stress e depressione

Scrive la CNN: la "mancanza di volontà politica" di Trump sta facendo peggiorare "l'ansia climatica" di molte persone

cambiamenti climatici

 

Si chiama solastalgia e indica l’ansia e lo stress generati dai cambiamenti climatici

(Rinnovabili.it) – I cambiamenti climatici generano ansia, stress e depressione. Una tesi sempre più supportata e oggi rivendicata anche dalla CNN che collega questa relazione tra clima e disagi psicologici anche all’elezione del presidente americano Donald Trump.

Letteralmente si tradurrebbe ansia climatica, dall’inglese climate anxiety: uno status che può nuocere alla salute mentale sfociando in depressioni da curare farmacologicamente. I cambiamenti climatici hanno assunto una rilevanza tale nella vita delle persone da non poter essere più trascurati: «Nel 2007 la questione assomigliava ad un topo all’interno di una stanza; poi si è tramutato in elefante e infine dal 2016 la problematica ha assunto carattere davvero imponente cominciando ad inondarci», ha spiegato alla Cnn Wendy Petersen Boring, docente presso la Willamette University (Oregon) ed esperta di storia del cambiamento climatico.

Una studentessa che frequentava la classe della Boring ha ammesso di essersi svegliata in piena notte piangendo per due ore a causa del riscaldamento degli oceani. «Una laureata in scienze informatiche», ha tenuto a precisare la professoressa. “Con l’elezione di Trump, il cambiamento nei miei studenti, il senso di dolore, paura e paralisi è diventato palpabile”, ha aggiunto Boring.

 

 

Negli Stati Uniti esiste anche un termine specifico per indicare questo tipo di disturbo: solastalgia. Si tratta di un neologismo coniato da Glenn Albrecht nel 2003 e che nel 2015 la rivista medicaThe Lancet’ lo ha inserito come «concetto che contribuisce all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e sul benessere dell’uomo» .

Stando a quanto afferma l’Associazione degli psicologi americani, che ha redatto una guida di 70 pagine sul tema, i professori e i professionisti della salute mentale devono «iniziare discussioni sui cambiamenti climatici e le conseguenze che essi hanno sull’uomo» al fine di «portare a conoscenza dei più la correlazione tra essi e disagio psichico/salute mentale».