(Rinnovabili.it) – Il 21 luglio una stazione di rilevazione meteo di Mitrabah, in Kuwait, ha registrato la temperatura record di 54°C. E’ il valore più alto mai registrato in tutta l’Asia e l’emisfero orientale, quello precedente era stato segnalato sempre in Kuwait ma a Sulaibiya 4 anni fa ed era di appena 0,1°C inferiore. Un caldo record che ha battuto anche quello delle ondate di calore che flagellano Pakistan e India causando centinaia di morti premature ogni anno. Il valore si avvicina di molto al record mondiale, che appartiene alla torrida Valle della Morte della California, con 56,7°C segnalati nel 1913.
L’annuncio arriva dalla World Meteorological Organization (WMO), l’agenzia dell’Onu che si farà carico di verificare che la strumentazione di Mitrabah funzionasse correttamente prima di dare l’ufficialità. Ma gli apparecchi erano stati revisionati nel 2010, improbabile che arrivino sorprese. Ma l’ondata di caldo record sta facendo bollire tutto il medio oriente, area che la comunità scientifica indica come una delle più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Il 22 luglio gli abitanti di Bassora, in Iraq, hanno visto schizzare la colonnina di mercurio fino a 53,9°C. In questo periodo anche il nord Africa è bollente, con temperature che superano di un buon margine e con continuità le medie stagionali.
Ma il fenomeno è più esteso – e drammatico – di questa singola ondata di caldo. Già a maggio l’India aveva toccato il nuovo record nazionale, con i 51°C registrati nello stato del Rajastan. Per non citare i valori altissimi che hanno caratterizzato tutta la regione artica negli ultimi mesi. A dare un quadro complessivo della situazione del riscaldamento globale ci hanno pensato di recente i dati Nasa e Noaa. Giugno è stato più caldo di 0,9°C rispetto alla media delle temperature del ‘900. L’ultimo giugno con un clima al di sotto della media risale ormai a 40 anni fa. Inoltre ciascuno degli ultimi 14 mesi ha infranto ogni record precedente di riscaldamento globale, facendo salire la colonnina di mercurio ogni volta di qualche decimo di grado. Il 2016 sarà con buona probabilità l’anno più caldo della storia, annunciava pochi giorni fa proprio il WMO, indicando come cause principali del riscaldamento globale gli altissimi livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera (oltre 400 ppm) e lo stato critico dei ghiacci dell’Artico.