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Il business fa i conti senza l’acqua

Il business non calcola la scarsità di acqua

 

(Rinnovabili.it) – L’acqua non è un problema per il business, che però fa i conti senza l’oste. Un errore metodologico e una miopia sconvolgente, descritti dal Global Water Report, curato dagli analisti di CDP. La relazione fornisce informazioni utili su come le aziende dimostrano di conoscere e gestire rischi e opportunità legati all’acqua.

Il numero di realtà che hanno risposto è modesto (174 quest’anno), perciò il campione presenta margini di errore. Permette comunque di tracciare un quadro di massima:

 

– Il 68 per cento degli intervistati dichiara che l’acqua comporta un rischio d’impresa sostanziale

– Il 22 per cento ritiene che i problemi legati alla scarsità d’acqua potrebbero limitare la crescita delle loro imprese, e circa un terzo si aspetta ricadute nei prossimi 12 mesi

– Il 43 per cento crede che rischi si concretizzeranno entro un periodo fra i 3 e i 15 anni

– Il 28 per cento degli intervistati produce una valutazione dei rischi monitorando i livelli dei bacini idrografici

– Il 38 per cento include i rischi relativi all’acqua nelle stime sulla catena di distribuzione

 

La maggior parte delle imprese sembra figurarsi il rischio idrico in maniera simile a quel che si fa con il carbonio: riduci le tue emissioni e ridurrai il problema. Inoltre, molte aziende non lo collegano alla strategia di crescita: solo il 38 per cento degli intervistati include il rischio idrico nelle operazioni dirette e della catena di distribuzione. Nel settore energetico è anche peggio: solo il 32 per cento ha tenuto conto di come la questione acqua può limitare a lungo termine la crescita del business. Nel settore industriale, a non calcolare affatto il parametro è il 26 per cento.

Pur riconoscendo che la dimensione del campione CDP è relativamente piccolo, il report sostiene che solo una minoranza delle imprese sembra includere seriamente il rischio idrico nel rischio d’impresa.

 

Eppure lo scenario futuro sarà piuttosto fosco: negli Stati Uniti, l’aumento della domanda di energia entro il 2030 sarà di circa il 40 per cento, che significa un aumento della domanda idrica del 165 per cento.

Per l’agricoltura USA, l’aumento della domanda nei prossimi 20 anni si tradurrà in un aumento del fabbisogno di acqua tra il 70 e il 100 per cento.

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