Se la proposta dovesse essere accettata, i costi per contenere il cambiamento climatico raggiungerebbero il 19,7% del budget UE speso negli ultimi 7 anni
(Rinnovabili.it) – Il cambiamento climatico diventa la prima voce nel budget Ue: la proposta di ripartizione dei fondi per il 2020, avanzata mercoledì 5 giugno dal Commissario europeo Günther Oettinger, prevede l’investimento complessivo di 168,3 miliardi di euro, di cui circa il 21% dedicato a contenere gli effetti del climate change.
Per la prima volta negli ultimi sette anni, il periodo standard su cui l’Ue basa le proprie politiche economiche, il clima e gl’investimenti energetici ottengono la priorità nell’agenda comunitaria: se la Commissione europea dovesse approvare la proposta di Oettnger, la spesa nel settennio dedicata alle politiche di contenimento del cambiamento climatico raggiungerebbe quota 19,7% dell’intero budget europeo.
Il conto proposto per il 2019 è in crescita dell1,3% rispetto al 2018 e si basa sull’assunzione che il Regno Unito continui a rivestire l’attuale ruolo come contribuente dell’Ue. Se la Brexit dovesse concretizzarsi entro il 31 ottobre, come attualmente programmato dagli accordi tra UK e Unione europea, il budget vedrebbe un calo di circa 12 miliardi di euro netti.
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Non solo ambiente, ma anche investimenti in ricerca, sicurezza e nelle nuove generazioni: circa 83 miliardi di euro dovrebbero essere destinati alla crescita economica e spingere politiche di sostegno per i giovani europei. 13,2 miliardi di euro dovrebbero andare a incentivare ricerca e innovazione all’interno del programma Horizon 2020 che vedrebbe un aumento del budget del 6,4% rispetto al 2019.
Al programma Erasmus sarebbero destinati 2,8 miliardi di euro, mentre alla Youth Employment Initiative (YEI – il maggiore fondo strutturale per favorire l’occupazione giovanile) verrebbero indirizzati 117 milioni di euro, per un totale di 4,5 miliardi nel settennio 2014 – 2020.
Al sistema di ricerca satellitare Galileo dovrebbe essere destinato un surplus di fondi del 75% maggiore rispetto a quelli del 2019, mentre l’EDIDP (European Defence Industrial Development Program) dovrebbe ricevere 255 milioni di euro.
Infine la sicurezza dei confini e quella dei rischi ambientali e sociali: la proposta di budget prevede 420,6 milioni di euro nel 2020 (+34% rispetto al 2019) per Frontex, l’Agenzia europea di controllo delle frontiere, mentre 156,2 milioni di euro dovrebbero andare al programma rescUE per la gestione di terremoti e altri disastri naturali e 560 milioni di euro per gli aiuti umanitari ai rifugiati della guerra in Siria.
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