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Nel nuovo budget UE un 25% di risorse dedicate ai target climatici

Dalla nuova tassa sulla plastica alla proposta di trattenere parte dei ricavi dell'ETS: Bruxelles cerca di diversificare le entrate, mentre aumenta la spesa ambientale. Ma la proposta non convince fino in fondo

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114 mld di euro del Budget UE 2021 2017 saranno desitanati alla protezione del clima

(Rinnovabili.it) – Aumenta la spesa su clima e le risorse naturali nel nuovo budget UE. La Commissione europea ha adottato stamane la proposta relativa al prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) o Multi-Financial Framework, il programma che traduce intermini economici le priorità politiche dell’Unione. E tra tali priorità non poteva mancare un esplicito riferimento all’azione ambientale, come già promesso dal Commissario Canete all’inizio dell’anno.  “In linea con l’accordo di Parigi e con l’impegno per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, – si legge nel documento pubblicato dall’esecutivo – la Commissione propone di fissare un target più ambizioso per l’integrazione del clima in tutti i programmi UE, con un 25% della spesa comunitaria a favore degli obiettivi climatici”. Si tratta, a conti fatti, di un 5 per cento in più rispetto a quanto stanziato nel vecchio budget UE, che copre gli anni 2014-2020. Lo “sforzo climatico”, spiega Bruxelles – sarà destinato alle politiche sull’integrazione regionale, l’energia, i trasporti, la ricerca e l’innovazione, l’agricoltura e gli aiuti allo sviluppo, con l’obiettivo di rendere il budget UE “motore di sostenibilità”.

 

 

Le risorse saranno spartite su 4 assi principali: il programma LIFE a cui andrà uno stanziamento di 5,4 miliardi di euro, le politiche di coesione (273 mld), il programma di ricerca Horizon (97,6 mld) e InvestEU, nuovo strumento finanziario nato per aiutare a orientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili.

Tuttavia, sottolineano gli esperti, la proposta non esclude esplicitamente dal QFP gli investimenti in combustibili fossili.

“Il bilancio dell’UE svolge un ruolo fondamentale nella mobilitazione degli investimenti per la transizione climatica in Europa”, commenta Jonathan Gaventa, direttore della politica energetica europea di E3G. “La Commissione ha proposto che il 25% del prossimo bilancio dell’UE sia destinato a rispondere ai cambiamenti climatici, con un aumento di 114 miliardi di euro rispetto all’ultimo budget. Ciò fornirà risorse preziose per l’innovazione verde, le infrastrutture, l’agricoltura e gli aiuti d’oltremare”. Parlamento europeo e organizzazioni non governative hanno sottolineato come il 25 per cento non sia abbastanza.

 

“Anche il restante 75% della spesa deve essere allineato agli obiettivi climatici dell’UE”, aggiunge Gaventa. “Continuare a finanziare i combustibili fossili rappresenterà una grossa responsabilità per il contribuente europeo. Invia segnali ingannevoli agli investitori su ciò che rappresenta la visione del blocco per il futuro. La Commissione europea ha proposto di aumentare i fondi per programmi di bilancio come il meccanismo per collegare l’Europa, che hanno fornito finanziamenti per miliardi di euro a gasdotti e altre infrastrutture per combustibili fossili”.

 

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Il periodo di copertura (2021-2027) del nuovo budget UE è quello delicato del post Brexit. L’Unione deve affrontare le conseguenze finanziarie dell’uscita del Regno Unito, importante contribuente al bilancio europeo. Questo significa anche trovare nuove fonti di entrate. Come già annunciato da Bruxelles, nel paniere delle nuove risorse potrebbero rientrare anche il 20% delle entrate provenienti dall’ETS, il sistema di scambio delle quote di emissioni e un nuovo contributo nazionale calcolato in base alla quantità di rifiuti non riciclati di imballaggi in plastica di ciascuno Stato membro (0,80 euro al chilogrammo). Sulla base delle proposte della Commissione, si stima che la quota delle nuove risorse proprie ammonterà a una media annua di circa 22 miliardi di euro nel periodo 2021-2027, pari a circa il 12% delle entrate del bilancio dell’UE. ma per divenire realtà la proposta deve essere acettataall’unanimità dal Consiglio dell’Unione Europea, con il consenso del Parlamento Europeo.