Dove sono i 100 mld di dollari per mitigazione e adattamento al clima?
(Rinnovabili.it) – Avevano promesso di raccogliere 100 miliardi di dollari l’anno dal 2020 per finanziare progetti di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nei paesi in via di sviluppo, ma i governi del primo mondo stanno fallendo di molto il loro obiettivo. Ed è questo un altro aspetto chiave dell’accordo sul clima di Parigi che le parti aderenti potrebbero non rispettare.
Una relazione pubblicata ieri da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) mostra che gli investimenti in energia pulita in Cina, in Africa subsahariana e in altri mercati emergenti sono diminuiti del 27% nel 2016. La cifra si è attestata sui 111,4 miliardi di dollari, ma solo 10 miliardi veniva dai paesi più ricchi. La promessa di raccogliere impegni concreti per rendere operativo il Fondo verde per il clima (Green Climate Fund – GCF) è stata messa nero su bianco già alla COP di Copenhagen, nel 2009. Poi, è stata confermata nel 2015 a Parigi, specificando che i 100 miliardi di dollari pubblici e privati sarebbero stato la base minima. Dal 2025, quando avverrà la prima revisione degli impegni nazionali, l’idea è di fissare un nuovo obiettivo, più ambizioso.
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Ma la realtà va in tutt’altra direzione: dopo l’annuncio dell’uscita dal patto climatico da parte degli USA di Donald Trump, si moltiplicano le incertezze. E mentre i negoziatori di 196 paesi sono riuniti a Bonn fino al 17 novembre per raggiungere un accordo sulle modalità di implementazione del Paris Agreement, gli analisti di Bloomberg avvertono: con gli USA fuori dai giochi, gli altri governi dovranno aumentare di molto gli impegni finanziari per l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico nei paesi più poveri.
BNEF stima che 8,7 miliardi di dollari saranno investiti in energia pulita entro il 2040. Ma per rispettare gli obiettivi di Parigi ne serviranno altri 5,4, senza contare gli investimenti in adattamento e in assistenza tecnica per lo sviluppo locale. Le colpe, tuttavia, non stanno tutte da una parte sola: in molti casi, spiegano gli analisti, i paesi in via di sviluppo non hanno messo in atto politiche volte ad aumentare la fiducia negli investitori esteri.