(Rinnovabili.it) – Dal 30 settembre, due principi attivi di pesticidi che agiscono come distruttori del sistema endocrino, saranno oggetto di moratoria da parte della Commissione europea. Si tratta di amitrolo e isoproturon, sostanze per cui è ormai acclarato il contributo determinante a cancro della tiroide, problemi riproduttivi, infertilità e malformazioni fetali.
Hans Muilerman, della ONG Pesticide Action Network (PAN), considera questa «una decisione storica. Ci complimentiamo con queste proposte, ma allo stesso tempo notiamo che una grande quantità di pesticidi altrettanto dannosi attende una decisione più volte rinviata dalla Commissione».
Infatti, la mossa di Bruxelles è tardiva: dal 2009 si attende un regolamento che vieti l’uso di amitrolo e isoproturon, ma solo 7 anni dopo Bruxelles ha fatto un passo avanti. Così come non si capisce perché una moltitudine di sostanze ormai chiaramente pericolose (una su tutte il glifosato), non vengano fatte oggetto delle stesse attenzioni e divieti. Anzi, le si continua a commercializzare.
All’inizio dell’anno, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che la Commissione ha agito illegalmente insabbiando il documento che recava i criteri per indicare gli interferenti endocrini. Come è possibile che Bruxelles non sia stata in grado di tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente? Il Pesticide Action Network lo ha scoperto con una richiesta di accesso agli atti, ed ecco come è andata.
Secondo il documento mai pubblicato, i rischi dell’esposizione a questi interferenti, anche a bassissima potenza, sono così alti che lo stesso concetto di potenza farmacologica non dovrebbe essere utilizzato come base per l’approvazione di queste sostanze. C’è di più: i criteri proposti per classificarle avrebbero costretto l’esecutivo a vietare sostanze pericolose entrate in commercio appena nel 2014.
La richiesta di cestinare la regolamentazione più restrittiva viene dagli Stati Uniti, secondo i documenti in possesso del PAN. Il 26 giugno 2013, una delegazione della Camera di commercio USA (AmCham) ha fatto visita ai funzionari europei per insistere sulla cancellazione di questi criteri in favore di un approccio più morbido in vista del TTIP, l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Unione europea in via di negoziato. Washington è interessata a un livellamento delle regole sugli standard americani, che permetterebbe l’aumento delle esportazioni di sostanze tossiche e prodotti di qualità inferiore a quelli in circolazione in Ue.
Le pressioni degli Stati Uniti, preoccupati che un regolamento restrittivo avrebbe minacciato il business delle loro multinazionali chimiche, hanno impedito che gli organi comunitari arrivassero a regolamentare pesticidi e sostanze cancerogene. L’ordine di lasciar perdere il documento sarebbe arrivato direttamente dall’ufficio del Segretario generale della Commissione europea, Cathrine Day. Al suo posto sono emerse proposte molto più leggere, tra cui il rinvio di 2 anni per la pubblicazione dei criteri, che avrebbero potuto vietare 31 pesticidi oggi in commercio. Ora si attende, entro la fine dell’anno, la nuova proposta di Bruxelles: molto probabilmente sarà peggiore di quella insabbiata.