(Rinnovabili.it) – La Gran Bretagna potrebbe essere costretta a rispettare le principali normative ambientali europee, come parte di qualsiasi accordo d’uscita dall’UE. Lo rivela il Guardian dopo aver visionato un documento contenente le principali linee di negoziato per la Brexit, in fase di elaborazione dall’Europarlamento. Il documento – redatto dai deputati europei – suggerisce che Strasburgo voterà contro qualsiasi intesa che possa permettere al Regno Unito di indebolire i suoi impegni nella riduzione dell’inquinamento e protezione della fauna.
Sarà soddisfacente solo un accordo che preveda un meccanismo transitorio che assicuri continuità sugli impegni presi su emissioni e ambiente. Non solo. Il primo ministro Theresa May dovrà anche acconsentire che un tribunale arbitrale paneuropeo controlli che il Paese mantenga le promesse. Un vincolo necessario, per gli europarlamentari, al fine di evitare che, eventuali lassità normative UK, mettano a rischio tutto l’ambiente europeo. “L’attuale legislazione che prevede impegni (di natura finanziaria, ambientale o politica) non può semplicemente scomparire il giorno dopo la Brexit. Richiederà misure transitorie”, si legge nei documenti.
Difficile immaginare che tali condizioni siano completamente accettate, dal momento che il piano del premier britannico punta ad una “Brexit dura”, svincolandosi dalla Corte di giustizia europea.
Dal canto suo il governo britannico ha assicurato l’intenzione di introdurre un Great Repeal Bill, provvedimento che permetterà alla nazione di incorporare gran parte delle direttive e dei regolamenti Ue nella legislazione nazionale. Ma la stessa Andrea Leadsom, segretario UK all’Ambient,e ha ammesso che sarà difficile trasporre nel diritto britannico l’econormativa comunitaria. Le più a rischio sembrano essere le Direttive Habitat e Uccelli grazie alle quali sono state create zone speciali di conservazioni ed è stata assicurata fino ad oggi una maggiore protezione all’avifauna selvatica; protezioni che, almeno nella forma attuale, non saranno più applicabili al Regno Unito.
Ma Strasburgo ha già elaborato la risoluzione -a breve al voto in Commissione ENVI -che riporta dettagliatamente cosa i deputati riterranno accettabile e cosa no.