(Rinnovabili.it) – Lo spettro della siccità in Brasile spaventa anche il carnevale. Rio de Janeiro, città dove stanno per cominciare i festeggiamenti della più celebre mascherata del mondo, si sta preparando per eventuali carenze idriche. La grave arsura che ha prosciugato i serbatoi nel sud-est del Paese potrebbe colpire anche la sua principale destinazione turistica. A San Paolo sta già succedendo da mesi: la capitale finanziaria del Brasile vede ridotte al lumicino le acque del bacino Cantareira, e la popolazione vive disagi quotidiani.
Le autorità di Rio de Janeiro, però, dichiarano che non vi è alcun rischio imminente di interruzione degli approvvigionamenti idrici. Eppure alberghi e ristoranti della megalopoli affacciata sull’oceano si stanno preparando per questa eventualità. Si prevede che quasi un milione di turisti sciamerà per le strade di Rio da domani fino al mercoledì delle Ceneri, il 18 febbraio.
L’Hotel Industry Association, ad esempio, ha chiesto ai suoi associati di adottare misure più energiche per la conservazione dell’acqua, mentre l’associazione degli hotel e ristoranti cittadini ha detto che sta cercando di premunirsi in vista di una possibile carenza d’acqua.
Intanto, alcune parate di strada hanno annullato l’uso delle autobotti tradizionalmente utilizzate per rinfrescare i festaioli.
Cedae, l’a utility che gestisce le forniture idriche di Rio de Janeiro ha escluso qualsiasi rischio di tagli durante il carnevale. Ma la rassicurazione arriva proprio mentre due dei quattro bacini principali che riforniscono la città hanno raggiunto una capacità operativa pari a zero. Il 21 gennaio, il serbatoio Paraibuna, il più grande dei quattro che portano l’acqua nello stato di Rio de Janeiro, è sceso al cosiddetto “volume morto”, in cui l’acqua è inaccessibile. È la prima volta che accade da quando è stato costruito, nel 1978.
Cinque giorni dopo, anche il serbatoio Santa Branca è sceso al minimo storico.
La regione sudorientale del Brasile sta soffrendo la peggiore siccità degli ultimi 80 anni, dopo un 2014 insolitamente secco. Le città più popolose del Paese hanno visto calare il livello dell’acqua nei loro bacini, e non sanno quando il trend tornerà positivo.
Gli scienziati hanno collegato questo peggioramento della siccità alla continua deforestazione: il taglio degli alberi in Amazzonia sta riducendo la quantità di condensa che sale dalla foresta e si trasforma in pioggia più a sud.
A San Paolo, la città più colpita dalla crisi idrica, il gestore (SABESP) ha finalmente ammesso i rischi e sta preparando le misure ufficiali di razionamento. Potrebbero essere così drastiche che potrebbero portare a un taglio dell’approvvigionamento idrico due giorni a settimana.