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Il Brasile ritira il decreto che svendeva la foresta amazzonica

Dopo la mobilitazione internazionale, il presidente Michel Temer ha annunciato che la riserva di Renca nella foresta amazzonica non diventerà una miniera a cielo aperto

foresta amazzonica

 

La mobilitazione salva la foresta amazzonica dalle miniere

 

(Rinnovabili.it) – La marcia indietro ora è completa, e si sprecano i sospiri di sollievo da parte degli ambientalisti di tutto il mondo. Il governo brasiliano oggi strapperà il decreto con cui, a fine agosto, aveva tolto ogni protezione ambientale a 4 milioni di ettari di foresta amazzonica negli stati amazzonici di Amapa e Para (nel nord del Brasile). La zona, ricca di oro, ferro e altri minerali, è una riserva naturale creata nel 1984 dalla giunta militare, in un momento nel quale l’obiettivo era occupare in qualche modo l’Amazzonia per proteggere riserve minerarie strategiche.

Quando Michel Temer, presidente del Brasile, aveva approvato il testo, una impressionante ondata di indignazione aveva portato l’esecutivo sui giornali di tutto il mondo. La riserva di Renca – questo il nome dell’area protetta – copre una porzione significativa del polmone verde mondiale, la cui conservazione è considerata essenziale per assorbire le emissioni di carbonio responsabili del riscaldamento globale.

 

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Il governo aveva sostenuto che la revoca del divieto di attività industriali sarebbe stato un vantaggio per l’economia e

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Michel Temer, presidente del Brasile

avrebbe permesso una migliore supervisione della zona, dove si stima che un migliaio di persone conduca attività minerarie illegali. Tuttavia, la decisione si era scontrata con una sentenza del tribunale federale della capitale, Brasilia, che aveva concesso la «temporanea ed immediata sospensione di qualsiasi atto amministrativo» volto ad eliminare la protezione della riserva.

Da qui è partita una campagna di pressione degli attivisti ambientalisti, che ha coinvolto anche personalità note come la supermodella Gisele Bundchen. Alla fine, il governo è giunto a più miti consigli, senza però cedere completamente: nel cancellare il decreto dello scandalo, ha affermato che la questione sarà rivista in futuro con un più ampio dibattito. «Il Brasile deve crescere e creare posti di lavoro, attrarre investimenti minerari e sfruttare il potenziale economico della regione», ha dichiarato il Ministero dell’Energia.

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