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Il Brasile verso un’economia ad emissioni zero

Il Brasile non dovrebbe subire le conseguenze della bolla di carbonio: lo rivela il Carbon Tracker che evidenzia il mix energetico green e le buone pratiche adottate dal paese

Il Brasile al riparo dalla bolla speculativa(Rinnovabili.it) – In Brasile la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è a buon punto. Lo rivela l’ultimo studio del Carbon Tracker, nel quale si indica che gli sforzi del paese per ridurre le emissioni di gas serra e limitare l’aumento della temperatura globale di circa 2° C potrebbero portare numerose opportunità, anche economiche, per il paese.

 

Il documento conclude che il Brasile vista la sua capacità energetica si trova ben posizionato per evitare lo sviluppo di quella che viene chiamata la “bolla di carbonio”. Il mercato valuta economicamente le riserve di combustibili fossili senza dire però che non potranno essere utilizzate qualora si voglia realmente rispettare l’obiettivo dei governi: mantenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi centigradi. Succede quindi che il potenziale delle riserve venga largamente sopravvalutato e che le economie ad alta intensità di carbonio siano altamente a rischio qualora le politiche green dovessero essere portate avanti con regolarità. Ma il Brasile, rivelano i dati, pare sia al riparo dalla “bolla di carbonio” visto l’impegno consolidato nella trasformazione dell’attività industriale e del settore energetico.

 

“Investire in un mondo a 2° C avrà vincitori e vinti e il Brasile potrebbe trovarsi in buona posizione per cavarsela in anticipo”, ha detto Luca Sussams, ricercatore senior presso il Carbon Tracker in un comunicato. Secondo il rapporto il paese potrebbe rivelarsi resistente all’impatto della bolla di carbonio a causa dell’impegno concreto nel settore delle energie rinnovabili e delle sue riserve di petrolio in mare aperto, che per gli esperti è possibile sfruttare ad un costo relativamente basso, aumentando la probabilità di loro che contribuiscono al bilancio delle cosiddette “riserve bruciabili”.

Per rispettare gli obiettivi climatici il pianeta nel prossimo decennio non potrà bruciare tra il 60 e l’80% delle riserve fossili quindi le aziende che stanno funzionando grazie a fonti energetiche alternative si troveranno presto in netto vantaggio.

“Il mix energetico nazionale del Brasile ha una base diversificata, con i biocarburanti che giocano un ruolo forte e con uno sfruttamento molto limitato del carbone”, afferma il rapporto. “La forte capacità rinnovabile e il potenziale fanno sì che il Brasile non sia eccessivamente dipendente dai combustibili fossili, e in effetti gli dà possibilità di portare la crescita economica a basso tenore di carbonio.”