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La Foresta Amazzonica del Brasile è a Rischio? Tutto quello che c’è da sapere

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Il candidato alle elezioni presidenziali brasiliane Jair Bolsonaro.

 

(Rinnovabili.it) – Se il candidato di estrema destra brasiliano Jair Bolsonaro vincerà le elezioni presidenziali, la Foresta Amazzonica potrebbe subire un grave colpo. Parallelamente a chi sta cercando di salvare il pianeta dagli effetti catastrofici dovuti al riscaldamento globale, sembra esserci anche una corrente che rema nella direzione opposta e se ne infischia del climate change e degli effetti devastanti che esso comporterà sulla salute dell’uomo e dell’ambiente. Stando a quanto riferito a Reuters da Nabhan Garcia, leader conservatore di lunga data nel settore agricolo che potrebbe essere nominato ministro dell’agricoltura in caso di vittoria di Bolsonaro, l’idea è quella di tagliare le multe ambientali. Ciò significa che gli agricoltori brasiliani che violeranno le leggi ambientali in aree sensibili come la Foresta Amazzonica, dovranno affrontare meno multe per le loro infrazioni.

 

Il Brasile ospita circa il 60% della Foresta Amazzonica: i Rischi Possibili

 

Il Brasile ospita circa il 60% della Foresta Amazzonica, probabilmente la migliore difesa della natura contro il riscaldamento globale, con gli alberi che fungono da assorbitori di anidride carbonica. La sua distruzione è causata principalmente da allevamenti illegali, disboscamento e agricoltura. La capacità dell’agenzia di protezione ambientale brasiliana, la Ibama, di multare coloro che infrangono le leggi ambientali è una delle migliori difese nelle mani del governo per combattere la distruzione delle sue terre boscose. Ma adesso si teme che un governo Bolsonaro possa portare a un picco il tasso di deforestazione.

 

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Nella prima tornata elettorale, Bolsonaro ha battuto il rivale di sinistra Fernando Haddad con un 46% di voti, contro il 28% di Haddad; adesso si attende il ballottaggio il prossimo 28 ottobre, ma stando ai sondaggi proprio Bolsonaro sembra destinato a diventare il prossimo presidente della più grande economia dell’America Latina. Il leader di estrema destra si sarebbe in più occasioni dichiarato contrario alla creazione di ulteriori riserve ambientali in Brasile e favorevole all’uscita del paese dagli accordi di Parigi sul clima, proprio per la diversità di vedute su come l’Amazzonia dovrebbe essere protetta.

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