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Una boa solare “made in Argentina” per risanare i fiumi inquinati

Una boa solare “made in Argentina” per risanare i fiumi inquinati

 

(Rinnovabili.it) – Portare una boccata di ossigeno ai fiumi inquinati, delimitando le zone navigabili da quelle non navigabili. Questo il compito di Agua Viva, la boa solare progettata dall’argentino Sebastián Zanetti, giovane studente di architettura presso l’Università di Buenos Aires. Premiato nel corso del 5° Congreso Internacional Solar Cities – tenutosi nella capitale a fine dicembre 2014 – il dispositivo è stato disegnato con un obiettivo preciso risanare i corsi d’acqua in maniera energicamente auto sufficiente. Ecco perché alla sommità della struttura galleggiante Agua Viva ospita un modulo fotovoltaico policristallino, la cui funzione è quella di alimentare tre pompe che si trovano all’estremità opposta del dispositivo, completamente sommerse dall’acqua. A loro va il compito di iniettare molecole di ossigeno, al fine di aumentare la capacità dell’acqua di auto depurarsi.

 

L’ossigeno disciolto normalmente trasforma le sostanze presenti, grazie alla decomposizione aerobica, in composti non inquinanti ma quando non sufficientemente presente, come nel caso di sversamenti di oli o di alte percentuali di fosfati ed i polifosfati, quest’azione viene meno. Un effetto simile, aggiunge Zanetti, lo si potrebbe ottenere anche rompendo il film impermeabile dell’acqua e aumentando la superficie di contatto con l’aria, ad esempio creando delle turbolenze attraverso delle pale rotanti; una  possibilità che potrebbe anche essere integrata al dispositivo una futura commercializzazione. “Ho cercato di progettare un oggetto adattabile a qualunque sistema naturale o artificiale che lo richieda e che necessita solo del sole per funzionare”, ha aggiunto l’architetto spiegando come l’idea originale sia quella di sperimentare questa boa solare sul fiume Matanza, considerato nel 2013 uno dei dieci luoghi più inquinati al mondo. Un’idea che presto potrebbe trasformarsi in realtà da momento che pochi giorni fa alcuni funzionari ed esperti dell’Agenzia di Protezione Ambientale della Città di Buenos Aires si sono incontrati con Zanetti per esplorare la fattibilità del progetto.

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