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Bioshopper: pubblicati i criteri di biodegradabilità

(Rinnovabili.it) – Niente più segreti, sono ormai divenuti obbligatori i criteri di biodegradabilità dei sacchetti di plastica, sanciti dalla legge che vieta la vendita degli shopper contenenti additivi.

“Finalmente sono sanciti da un decreto legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri quali sono i criteri di vera biodegradabilità dei sacchetti di plastica. D’ora in poi un sacchetto per essere definito veramente biodegradabile deve garantire la sua compostabilità secondo la norma europea EN13432, che mette al bando anche gli shopper realizzati con gli additivi, ampiamente diffusi nel commercio al dettaglio nel nostro Paese”. Questa la dichiarazione del vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani appresa l’entrata in vigore del decreto legge n.2 del 25/01/2012 “misure straordinarie e urgenti in materia ambientale” che all’art.2 aggiorna il divieto di vendita delle buste di plastica entrato in vigore il 1 gennaio 2011.

La nuova normativa non vieta quindi la produzione di sacchetti in plastica purché abbiano uno spessore minimo di 200 micron per le buste ad uso alimentare e di 100 micron per quelle destinate ad altri usi. Qualora lo spessore del materiale risultasse inferiore ai criteri sopracitati l’obbligo prevede una composizione interamente compostabile in modo da garantire il processi di destrutturazione dei materiali senza danno ambientale. In caso contrario gli abusi segnalati verranno sanzionati con multe da 2.500 fino a 25.000 euro, aumentabili fino a quattro volte nel caso di grandi quantità.

“Grazie all’impegno rispettato dal Ministro Clini, l’Italia completa nel migliore dei modi la rivoluzione iniziata con il bando dei sacchetti di plastica inserito nella finanziaria 2007, che ha già permesso una forte riduzione degli shopper usa e getta in tutto il Paese e la riscoperta della sana abitudine delle sporte riutilizzabili. Con la legge di ieri l’Italia si conferma paese leader al mondo nella lotta all’inquinamento da plastica e nella promozione di produzioni industriali innovative e rispettose dell’ambiente”.

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