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Bioplastica naturale dall’olio di frittura: la scoperta tutta italiana

La bioplastica naturale prodotta attraverso l’olio esausto di frittura avrebbe le stesse proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali

bioplastica naturale da olio di frittura

 

La nuova bioplastica naturale “made in Italy” che nasce dal riciclo alimentare

(Rinnovabili.it) – Utilizzare l’olio di frittura usato per produrre bioplastica naturale, biodegradabile al 100% e con le stesse proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali. Questa la scoperta che arriva dai laboratori Bio-on, azienda bolognese attiva nel settore della bioplastica di alta qualità, che ha pensato di utilizzare come materia prima un elemento di scarto tra i più costosi in termini di smaltimento e con un alto impatto ambientale. È la prima volta che la fonte di carbonio utilizzata per alimentare il processo produttivo è di natura lipidica. L’olio esausto di frittura, infatti, va ad aggiungersi alle materie prime già utilizzate dalla Bio-on per produrre bioplastica: melassi di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate, carboidrati in genere e glicerolo. Il biopolimero che ne deriva, assicurano, sarebbe un prodotto naturale e completamente biodegradabile.

 

La scoperta, fa sapere il Presidente e CEO di Bio-on: “è il risultato di due anni di ricerche e permette di attingere alle enormi quantità di questo prodotto di scarto, soprattutto in mercati come quello del Nord America e dell’Asia, dove il consumo di cibi fritti è elevato e la quantità di olio esausto supera, secondo una nostra stima, il miliardo di litri al giorno”. La bioplastica naturale prodotta attraverso l’olio esausto di frittura ha le stesse caratteristiche di quella generata partendo da altri scarti o altri sotto prodotti agroindustriali, risultato possibile grazie a un sistema di trattamento cui viene sottoposto preventivamente l’olio di scarto. Rispetto alle plastiche tradizionali, le bioplastiche sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari e offrono possibilità di applicazione anche in settori dove la plastica tradizionale non è utilizzata.

 

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