Stop alle trivelle nell’Artico mentre è incorso una revisione dei permessi ambientali rilasciati dall’ex presidente
(Rinnovabili.it) – Stop ai permessi per le trivelle nell’Artico rilasciati da Trump per una delle aree più controverse. La decisione della segretaria all’Interno degli Stati Uniti, Deb Haaland, riguarda i contratti di leasing nell’Arctic Wildlife National Refuge.
Si tratta di un parco nazionale istituito 60 anni fa e da decenni nel mirino delle compagnie petrolifere perché cela riserve per oltre 10 miliardi di barili di petrolio. È dimora di alcune popolazioni di nativi americani e luogo di migrazione di orsi polari e caribù, ma soprattutto un elemento molto prezioso nella difesa della biodiversità e dell’ecosistema artico in Alaska.
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Trump aveva provato fin dal 2017 a smantellare i regolamenti che proteggevano la regione dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo. L’area interessata si estende per circa 6mila km2 lungo la pianura costiera nel nord-est dell’Alaska. Ospita numerose specie animali, tra cui la sottopopolazione di orsi polari del Mare di Beaufort meridionale, che ha numeri in diminuzione, e il caribù di Grant, che è sacro al popolo nativo Gwich’in.
La faccenda è rimasta sottotraccia per anni fino alle ultime elezioni. Appena dopo la sconfitta elettorale Trump ha accelerato l’iter e dato il via alle prime aste, anche forzando tempi e modalità della concessione dei permessi. Un ultimo regalo a petrolieri e compagnie minerarie prima di lasciare la Casa Bianca. Ma il cadeau rischia di diventare una polpetta avvelenata e guastare i rapporti con la nuova amministrazione anzitempo, hanno pensato tutte le major americane del petrolio. Le aste si sono svolte a inizio gennaio ma sono andate deserte eccezion fatta per una manciata di piccole compagnie dell’Alaska.
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Lo stop di Biden consolida anche dal punto di vista legale la protezione del parco nazionale. La decisione arriva mentre è in corso una revisione dei permessi e delle procedure usate da Trump in questo e altri casi simili. Secondo il dipartimento dell’Interno, nel caso dell’Arctic Wildlife National Refuge sarebbero molte le irregolarità già riscontrate.