Le summer school 2024 di E.ON tutelano la Posidonia e le tartarughe marine
Curare il mare per curare il pianeta. È questo lo spirito con cui si è svolta la Summer School 2024 di E.ON. Una scuola estiva rivolta agli studenti e tenutasi dal 24 al 28 giugno alle Isole Tremiti, organizzata dall’azienda in collaborazione con UNESCO-IOC e l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari. L’iniziativa, parte del progetto Save The Wave di E.ON, mira a proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini del Mediterraneo. Le scuole estive promosse dall’importante player globale dell’energia sono iniziate in primavera e continueranno per tutta l’estate. Coinvolgono i giovani delle scuole e delle università in percorsi di apprendimento attivo in ecosistemi incantevoli, ma non mancano le iniziative per i più grandi, orientate alla promozione della citizen science. Il progetto si inscrive nella più ampia iniziativa Energy4Blue, che mette in connessione esperti, cittadini, istituzioni e settore privato per fare azioni concrete a tutela della biodiversità.
Perché il mare è importante per la biodiversità?
Il focus di queste pratiche è il mare, l’ecosistema forse più importante e fragile del pianeta. Grazie al mare la Terra respira, cioè assorbe carbonio ed emette ossigeno. Circa la metà dell’ossigeno emesso sul pianeta viene dagli oceani e dai mari, che allo stesso tempo neutralizzano il 25% della CO2 di origine antropica. Il loro ruolo di regolatori del clima globale è fondamentale. Sono anche gli ecosistemi che ospitano la maggior parte della biodiversità, con oltre l’80% delle specie viventi conosciute.
Inoltre i fondali marini, quasi inesplorati, nascondono ancora molti segreti. Allo stesso tempo, questi ecosistemi rappresentano una fonte di sussistenza per 500 milioni di persone, secondo la FAO. Si tratta dei pescatori di piccola e piccolissima scala, che sostengono economie locali e intrattengono un rapporto non estrattivo con il mare.
Come salvaguardare la biodiversità marina?
Il cambiamento climatico, l’inquinamento e la pesca industriale rappresentano invece delle minacce dirette alla salute delle acque e della biodiversità marina. Per questo, oltre alla necessità di proteggere le foreste – che spesso godono di maggiore attenzione mediatica – è fondamentale riconoscere l’importanza dei mari. Solo aumentando la conoscenza delle persone si avrà un riflesso positivo sulla diversità biologica del pianeta e, di conseguenza, la salute e l’integrità della stessa specie umana.
Le politiche globali stanno cercando di mettere un freno alle cause del degrado degli ecosistemi acquatici. Ma occorre lavorare anche sui territori e con le giovani generazioni. Da questa consapevolezza E.ON porta avanti dal 2019 il progetto Energy4Blue, mirato alla tutela dell’ecosistema marino attraverso azioni che coinvolgono i cittadini in attività di ripristino e salvaguardia.
Le summer school, palestre di pratiche rigenerative
La scelta dell’azienda, di attivare numerose summer school durante l’anno, ha aperto la possibilità di conoscere questi fenomeni a migliaia di studenti in diverse regioni d’Italia. L’edizione 2024 della scuola estiva alle Tremiti, ad esempio, ha visto gli studenti partecipare a lezioni teoriche sulle tecniche di ripristino e reimpianto della Posidonia oceanica.
Le attività pratiche abbinate alla teoria hanno riguardato il monitoraggio della biodiversità e degli habitat marini locali, offrendo una comprensione concreta dell’importanza della Posidonia per i mari italiani. Gli studenti hanno raccolto talee di Posidonia staccate da ancoraggi poco attenti per ripiantarle nelle aree designate dagli esperti. Un gesto che contribuisce a rinvigorire le praterie locali di questa pianta marina alleata del clima. La scuola estiva è stata anche occasione di sperimentare uscite in barca e sessioni di snorkeling, per osservare le principali biocenosi costiere e le grotte dell’arcipelago.
“Intendiamo rafforzare il nostro ruolo di guida nel percorso di transizione energetica in Italia e in Europa”, ha spiegato Luca Conti, CEO di E.ON Italia. “Questo si riflette sia nella nostra strategia di business, che punta su soluzioni energetiche efficienti e innovative, sia nei progetti, come Energy4Blue, che mirano ad avere un impatto positivo concreto e immediato sul territorio e sulla comunità anche attraverso la creazione di cultura nelle giovani generazioni. Sono convinto sia fondamentale poter contare sulla collaborazione sinergica tra associazioni, istituzioni e mondo accademico. Solo così si potranno raggiungere e coinvolgere sempre più giovani, offrendo loro opportunità di formazione, diffondendo cultura e consapevolezza intorno ai temi del mare e della sostenibilità”.
In cosa consistono le summer school di E.ON?
Di norma, la durata delle summer school organizzate da E.ON è inferiore a una settimana. Rappresenta un momento per apprendere nozioni che possono indirizzare i giovani nella loro formazione personale. Non solo: è anche un laboratorio pratico basato sul concetto di learning by doing, termine che significa letteralmente “imparare facendo”. Gli studenti infatti partecipano direttamente alle pratiche di apprendimento, il che facilita il processo di acquisizione dei concetti e permette di comprendere più a fondo il valore della biodiversità marina e della cura degli ecosistemi.
Coinvolgimento attivo e monitoraggio
Tutto questo impegno si estrinseca nel contesto del progetto Save the Wave, iniziato da E.ON nel 2022. Prevede un monitoraggio periodico condotto da biologi marini esperti affiancati da subacquei locali, formati per supportare la raccolta dati tramite attività di citizen science. Questi dati permettono di valutare l’efficacia delle metodologie utilizzate e il successo delle azioni di rigenerazione.
Come ha spiegato Giovanni Chimienti, biologo marino e ricercatore dell’Università Aldo Moro, “iniziative di formazione sul campo, come la Summer School Save the Wave, permettono di unire ricerca e innovazione con attività didattiche volte a formare le prossime generazioni di biologi marini. Gli studenti universitari apprendono sul campo le tecniche e le metodologie più all’avanguardia per la tutela del mare”.
Gli fa eco Francesca Santoro, Senior Programme Officer per il programma educazione di UNESCO. “Con Save the Wave lavoriamo fianco a fianco ad esperti per tutelare uno degli ecosistemi più fragili del Mediterraneo, le praterie di Posidonia oceanica. Le praterie rappresentano uno scrigno di biodiversità, nonché un alleato prezioso per la mitigazione degli effetti della crisi climatica e dell’erosione costiera. La Summer School e le attività con le scuole mettono a contatto esperti del settore con i più giovani, attraverso esperienze pratiche avvicinandoli al mare, alla sua biodiversità e ispirandoli a diventare portavoce di buone pratiche per la tutela ambientale”.
Uscite sul territorio e summer school anche per scuole elementari e superiori
Non sono solo gli studenti universitari i target del progetto di E.ON. Questa primavera, 538 studenti pugliesi hanno partecipato a passeggiate e attività marine con gli esperti, imparando come proteggere la biodiversità e il territorio. Hanno partecipato a questi momenti il Liceo Scientifico Statale C. Cafiero di Barletta, la Scuola Media Statale Amedeo D’Aosta di Bari, la Scuola Primaria e Dell’Infanzia Mons. Petronelli di Trani e l’Istituto Comprensivo M. D’Azeglio – G. de Nittis di Barletta. Sempre in primavera, nel mese di maggio, si è tenuta una summer school a Mondello, in provincia di Palermo. Coordinata dal biologo marino Antonio Scannavino, ha coinvolto 300 studenti delle scuole primarie.
L’iniziativa è proseguita il 5 giugno con un laboratorio “Save the Wave”, che ha coinvolto l’Istituto Tecnico Parlatore di Palermo. In questa occasione, 50 studenti hanno realizzato un impianto di Posidonia oceanica, toccando con mano la centralità dell’ecosistema marino locale.
Nel 2024 anche una summer school per salvare le tartarughe marine
Una collaborazione ormai stabile con Filicudi Wildlife Conservation ha permesso a E.ON di organizzare, per tutta l’estate 2024, le scuole estive alle isole Eolie. Qui, i partecipanti apprenderanno come salvare le tartarughe marine. Minacciate dagli attrezzi da pesca e dall’inquinamento da plastica, questi splendidi animali che popolano il nostro mare sono oggi a rischio. Proprio con il supporto di E.ON, Filicudi Wildlife Conservation ha inaugurato nel 2021 un pronto soccorso sull’isola per ospitare gli esemplari di Caretta caretta feriti, impigliati nelle reti o contaminati dalla plastica.
Tra le esperienze formative che oggi offre ai volontari ci sono lo snorkeling guidato da biologi marini, laboratori sulle microplastiche e monitoraggio delle spiagge. Grazie a queste passeggiate non solo si può svolgere un servizio ecologico, ripulendo gli arenili dai rifiuti. Si può anche scoprire dove nidificano le tartarughe marine. Il 2023 è stato l’anno in cui sono stati censiti il maggior numero di nidi di Caretta caretta sulle coste italiane. Quasi 300 punti in tutto il paese sono stati scelti dalle tartarughe per deporre le uova. Per quanto riguarda il 2024, la notizia del primo nido è venuta lo scorso maggio proprio dalla Sicilia. La speranza è che sia di buon auspicio per un’estate di schiuse abbondanti, che possano dare linfa vitale alla biodiversità del Mediterraneo.
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