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Migliaia di specie in pericolo: la sesta estinzione di massa sta accelerando

estinzione di massa
By böhringer friedrichOwn work, CC BY-SA 2.5, Link

Solo se intraprenderemo delle azioni globali per tutelare gli ecosistemi e le specie, compresa quella umana, potremo rallentare la sesta estinzione di massa della Terra

(Rinnovabili.it) –  Nel 2015, uno studio aveva lanciato il preoccupante allarme: il Pianeta è entrato nel sesto evento di estinzione di massa; il primo ad essere innescato dall’azione umana sulla biodiversità. A soli 5 anni di distanza gli stessi autori tornano sul tema con un’altra brutta notizia: la velocità con cui stiamo perdendo le popolazioni animali è molto più alta di quanto inizialmente previsto.

Il loro nuovo articolo, pubblicato questa settimana su Proceedings of National Academy of Sciences, spiega come il commercio della fauna selvatica e altri impatti antropici abbiano spazzato via centinaia di specie, spingendone molte altre sull’orlo dell’estinzione a un ritmo senza precedenti. A titolo di confronto gli scienziati stimano che durante l’intero 20° secolo, almeno 543 specie di vertebrati terrestri si siano estinte. Allo stato attuale, quasi lo stesso numero di specie probabilmente scomparirà nell’arco di appena 20 anni. “La sesta estinzione di massa in corso può essere la più grave minaccia ambientale alla persistenza della civiltà, perché è irreversibile” dichiarano i ricercatori.

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Per gli autori non vi è alcun dubbio: l’accelerazione della crisi di estinzione è causata dalla rapida crescita della popolazione umana e dei tassi di consumo” e i rischi riguardano anche noi. “Nelle aree in cui si concentrano le estinzioni delle specie, si verificano con ogni probabilità crolli regionali della biodiversità”. Questo significa ecosistemi profondamente destabilizzati che rendono meno sicura la sopravvivenza per qualsiasi specie, compresa quella umana

Grazie ai dati della Lista Rossa IUCN e di Birdlife International sulle specie minacciate, i ricercatori hanno analizzato 515 specie di vertebrati terrestri, scoprendo che per l’1,7% delle stesse esistono meno di 1.000 individui viventi in tutto il mondo e che la metà, quindi oltre 250 specie, contano circa 250 esemplari sopravvissuti.

Le specie tra i 1000 e i 5000 individui sono 388, ma non è un dato rassicurante. Il team di ricercatori infatti spiega che l’84% di questi animali vive nelle stesse aree delle 515 specie in pericolo, dato che suggerisce un’alta probabilità per questi ultimi di entrare in contatto con le stesse minacce geografiche di quelle classificate in via di estinzione. L’analisi indica, inoltre che i tassi di estinzione sono circa 117 volte più alti rispetto alle stime di cinque anni fa; è probabile che le 515 specie attualmente sull’orlo dell’estinzione sopravvivano solo qualche altro decennio. “Le strette interazioni ecologiche tra le specie sull’orlo dell’estinzione tendono, quando queste scompaiono, ad avvicinare altre specie all’annientamento – l’estinzione genera altre estinzioni”.

Questo “effetto a cascata ecologica”, innescato dalla perdita di specie chiave per gli ecosistemi, potrebbe quindi velocizzare la sesta estinzione di massa.

“I nostri risultati ribadiscono l’estrema urgenza di intraprendere azioni globali di massa per salvare i sistemi cruciali di supporto vitale dell’umanità” e degli ecosistemi. “Ciò che faremo nei prossimi due decenni per far fronte all’attuale crisi di estinzione proseguono gli autoridefinirà il destino di milioni di specie”.

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