I nuovi obiettivi 2030 di protezione per le foreste europee
(Rinnovabili.it) – “Le foreste europee sono a rischio. Ecco perché lavoreremo per proteggerle e ripristinarle, per migliorarne la gestione e sostenere chi si prende cura di loro”. Con queste parole vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans ha presentato in questi giorni la New EU Forest Strategy for 2030, strategia comunitaria per proteggere le foreste europee. Parte del ricco pacchetto Fit For 55, il programma mira a contribuire al percorso di decarbonizzazione UE, tutelando nel contempo la preziosa biodiversità europea.
Nel complesso la strategia definisce una visione unitaria e una serie di azioni concrete per aumentare la quantità e la qualità dei polmoni verdi comunitari. E soprattutto rafforzarne la tutela, il ripristino e la resilienza. Oggi proteggere le foreste significa anche renderle in grado di resistere gli estremi meteorologici e all’elevata incertezza causata dal cambiamento climatico. Il riscaldamento globale è, infatti, già stato abbastanza forte da indurre profondi cambiamenti negli habitat forestali; negli ultimi anni vaste aree boschive sono state colpite da epidemie senza precedenti di scolitidi, siccità e incendi. Vi è un rischio concreto che la situazione peggiori danneggiando i servizi ecosistemici che questi luoghi forniscono e la bioeconomia fonda su essi.
Basti pensare che nel Vecchio Continente le industrie del legno rappresentano il 20% delle imprese manifatturiere in tutta l’UE, sostenendo 3,6 milioni di posti di lavoro, con un fatturato annuo di 640 miliardi di euro.
L’albero giusto al posto giusto per lo scopo giusto
L’obiettivo di Bruxelles è che il patrimonio boschivo cresca, sia sano e resiliente per i decenni a venire. Per ottenere ciò strategia si impegna a proteggere le foreste primarie e antiche, a ripristinare quelle degradate e a garantire che siano gestite in modo sostenibile. E intende garantire che: il legno sia utilizzato in modo ottimale, in linea con il principio a cascata dell’uso delle risorse; che la raccolta rimanga entro i limiti di sostenibilità; che siano rispettati i requisiti della legge europea sul clima e l’obiettivo di neutralità climatica 2050. “Il legno non è una risorsa illimitata e gli Stati membri devono tenerne conto”, scrive l’Esecutivo UE. “Come indicato in recenti studi scientifici, fino al 2050, è improbabile che i potenziali benefici aggiuntivi dei prodotti legnosi raccolti e della sostituzione dei materiali compensino la riduzione del pozzo forestale netto associato all’aumento del raccolto”.
Inoltre prevede lo sviluppo di regimi di pagamento ai proprietari e gestori di foreste per fornire servizi ecosistemici alternativi, ad esempio mantenendo intatte parti delle loro aree. La Commissione europea ha anche annunciato una proposta legale per intensificare il monitoraggio, la comunicazione e la raccolta di dati forestali nell’UE. La strategia è accompagnata da una tabella di marcia per piantare altri tre miliardi di alberi in tutta Europa entro il 2030 nel pieno rispetto dei principi ecologici: l’albero giusto al posto giusto per lo scopo giusto.