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Proteggere le foreste tropicali è un investimento per ridurre il riscaldamento globale

Il disboscamento delle foreste tropicali, così importanti per ridurre il riscaldamento globale, avanza velocemente. Un gruppo di ricercatori ha ideato un sistema basato sulla natura per invogliare gli investitori che devono compensare le loro emissioni e stimolare le popolazioni locali a conservare l’habitat naturale

Foto di Rosina Kaiser da Pixabay

Un sistema che difende la biodiversità e aiuta le popolazioni locali

Le foreste tropicali svolgono un ruolo fondamentale per eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera e contribuire a ridurre il riscaldamento globale, ma il loro disboscamento procede a gran velocità.

La loro sopravvivenza è messa in pericolo da parassiti, inondazioni, incendi, vento e dal disboscamento operato dall’uomo. Queste incertezze rendono difficile una misurazione affidabile dei benefici a lungo termine delle foreste tropicali.

Le perplessità degli investitori

Per questo motivo gli investitori che vogliono compensare le loro emissioni di carbonio ritengono poco interessante puntare sulla protezione delle foreste tropicali, anche se è un investimento più economico di quelli basati sulla tecnologia.

Lo stoccaggio permanente di carbonio con sistemi tecnologici ha sicuramente effetti più prolungati nel tempo ma, come si è accennato, è più costoso e soprattutto non incide sulla conservazione degli habitat naturali e sulla vita delle popolazioni locali.

Al contrario, la protezione delle foreste tropicali basata esclusivamente sulla natura contribuisce a conservare la biodiversità e fornisce mezzi di sussistenza alle popolazioni che vivono in prossimità delle foreste.

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La sussistenza delle popolazioni locali

Pensare alla sussistenza delle popolazioni locali non è secondario. Basti osservare che convertire le foreste tropicali in terreni agricoli comporta imponenti emissioni di carbonio: assicurare la sussistenza curando le foreste è un beneficio concreto per le persone e per l’ambiente.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge sembra aver trovato un sistema affidabile per stimare la percentuale di carbonio immagazzinato grazie alla conservazione delle foreste.

Lo studio Realizing the social value of impermanent carbon credits è pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Climate Change”.

Secondo il team di ricerca, salvare le foreste tropicali è vitale per la biodiversità ma è anche un modo meno costoso per bilanciare le emissioni rispetto alle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio.

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L’emissione di crediti di carbonio

I ricercatori propongono di emettere crediti di carbonio in base a quanto la foresta tropicale ne riesce a immagazzinare in un determinato periodo di tempo con un determinato progetto.

Le previsioni sono deliberatamente al ribasso e l’emissione di crediti è prudente. Tuttavia, è possibile monitorare le foreste tropicali con il telerilevamento: quindi, se i progetti vanno meglio del previsto, come di solito accade, si possono ricompensare con ulteriori crediti.

I pagamenti incoraggiano le popolazioni locali a proteggere le foreste: grazie a questi finanziamenti, ottengono dei mezzi di sussistenza senza dover abbattere alberi.

Se, come si diceva, i progetti vanno bene, le persone sanno di poter contare su ulteriori pagamenti: uno stimolo in più a mantenere le foreste tropicali in buona salute.