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Arriva la piattaforma per la gestione sostenibile delle foreste

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Foto di Couleur da Pixabay

di Tommaso Tetro

Oltre 43mln di ettari di foreste sono andati perduti solo nelle aree tropicali e subtropicali negli ultimi 13 anni

(Rinnovabili.it) – Il Wwf lancia oggi Forests forward, una nuova piattaforma che mira a coinvolgere tutti gli stakeholder, aziende, comunità e organizzazioni, per proteggere e migliorare la gestione di 150 milioni di ettari di foreste entro il 2030, accelerando un cambio di rotta nelle aree tropicali dove la biodiversità è massima. La sfida è realizzare concretamente gli impegni di imprese e società per fermare la deforestazione e la conversione delle foreste.

Un recente rapporto pubblicato dal Wwf rileva infatti che oltre 43 milioni di ettari di foresta sono andati perduti solo nelle aree tropicali e subtropicali negli ultimi 13 anni, mentre il Living planet report 2020 mostra un allarmante calo, del 68% in media, delle popolazioni di mammiferi, uccelli, pesci, anfibi e rettili dal 1970.

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“Le aziende e gli investitori di tutto il mondo sono soggetti cruciali per mettere in pratica nuovi approcci capaci di accrescere i benefici legati alla produttività ecologica e alla biodiversità, affrontando contestualmente alcune delle più grandi sfide ecologiche del nostro tempo: cambiamento climatico, sicurezza idrica e alimentare – afferma Julia Young, direttrice di Wwf Global Forest Sector Transformation – guardando alle sfide da qui al 2030, diventa urgente un’azione globale sulla crisi climatica, la povertà, la perdita di biodiversità , la produzione insostenibile e il consumo eccessivo. Arrestare la deforestazione e il degrado forestale è un obiettivo risolutivo”.

Secondo il Wwf Forests forward permetterà alle imprese di intraprendere percorsi innovativi e lungimiranti per realizzare e dimostrare impatti positivi sulle aree forestali e agli investitori di dare un contributo positivo all’Agenda sullo sviluppo sostenibile. La piattaforma per il cambiamento mette in risalto il ruolo delle comunità locali nella gestione delle foreste nella loro conservazione, che chiedono di essere adeguatamente riconosciuti. Si tratta di applicare approcci innovativi e sperimentati, e strumenti efficaci di verifica della gestione forestale nei paesi tropicali, per favorire la diffusione di buone pratiche sostenibili di utilizzo, collettivo o individuale, della foresta a più piccola scala.

“Le foreste intatte riducono la possibilità di salto di specie da parte di virus e batteri ospitati dalle popolazioni animali che le abitano, e assorbono il 26% delle emissioni umane di CO2 – dice Isabella Pratesi, direttrice Programma di Conservazione Wwf Italia – solo per questo, dovremmo metterle al centro delle nostre politiche. Per affrontare il cambiamento climatico in atto, prevenire la diffusione di pandemie e realizzare gli obiettivi climatici globali, abbiamo bisogno di una maggiore azione sulla deforestazione, il degrado e il ripristino delle foreste”.

“Forests Forward offre una piattaforma unica per aumentare la collaborazione tra le diverse parti interessate, promuovere l’innovazione e garantire che le foreste continuino a fornire vantaggi alle persone e al clima. Le risorse e i servizi forniti dalle foreste sono inestimabili, ma costantemente sottovalutati nelle decisioni aziendali e di investimento. È necessario comprendere a pieno il grande valore delle foreste, non solo per il legname che forniscono, ma anche per i servizi ecosistemici che offrono a miliardi di persone, tra cui acqua dolce, cibo, un clima stabile, biodiversità e migliori condizioni di vita”.

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Tra le prime aziende ad aderire alla piattaforma lanciata oggi ci sono gruppi come Hp, Ikea, International Paper Company, Sofidel, Suzano. Come partecipanti a Forests Forward, le aziende si impegnano in aree quali la migliore gestione delle foreste, migliore selvicoltura, riforestazione e ripristino degli ecosistemi, protezione e recupero della biodiversità, lotta all’illegalità in tutta la catena di approvvigionamento, certificazione forestale credibile, catene del valore giuste, inclusive ed eque, investimenti in aree prioritarie per la conservazione.

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