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Tre parchi italiani nella ‘Green list’ mondiale dell’Unione per la conservazione della natura

Lo riferiscono Federparchi e la sezione italiana di Europarc. Sono l'Arcipelago Toscano, le Foreste casantinesi, e il Gran Paradiso. Per il ministro della Transizione ecologica è “un riconoscimento che fa onore all'Italia, non solo in termini di biodiversità ma anche nella gestione complessiva, che ci incoraggia ad ampliare la rete delle aree protette e a investirvi con convinzione. I parchi nazionali italiani saranno anche tra i protagonisti del Pnrr”

parchi italiani
Credits: Alberto Peracchio – Own work, CC BY-SA 4.0

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Tre parchi italiani entrano nella ‘Green List’ dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Sono il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, quello delle Foreste Casentinesi, e il parco nazionale del Gran Paradiso che rinnova la presenza per la terza volta dal 2014. In questo modo nella lista dell’Unione Iucn – che ha più di 1.200 organizzazioni affiliate, di cui 200 governative – salgono a 59 i parchi naturali della Green List, distribuiti in 16 Paesi. A riferirlo Federparchi e la sezione italiana di Europarc mettendo in evidenza che sono 10 le aree protette che entrano nella lista globale; a quelli italiani, si aggiungono parchi francesi, svizzeri e della Corea del Sud.

Si tratta di un riconoscimento di grande valore internazionale “che premia le eccellenze mondiali delle aree protette e che rappresenta un programma di certificazione per quelle che risultano le migliori in termini di conservazione naturalistica e gestione sostenibile”.

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La comunicazione ufficiale è giunta dalla sede svizzera della Iucn, “il massimo organismo mondiale per la conservazione della natura”. La ‘Green list’ della Iucn “si basa su uno specifico standard (Green list global standard) per la corretta applicazione della certificazione alla scala delle diverse nazioni ed aree protette”.

Il riconocimento “rendiconta gli impegni quotidiani nei quattro piloni strategici definiti dalla governance, dalla programmazione, dal management e dai risultati di conservazione. Rilevanti, tuttavia, sono anche gli aspetti che riguardano la partecipazione e la condivisione con le comunità e il territorio in materia di sostenibilità, valutata anche per quanto riguarda infrastrutturazione e attività produttive all’interno del perimetro dell’area protetta“.

Con la collaborazione del ministero della Transizione ecologica, Federparchi segue e accompagna le aree protette italiane nel complesso iter di acquisizione di questa prestigiosa certificazione internazionale. “Sono molto orgoglioso – afferma Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi e anche del parco dell’Arcipelago Toscano – sia per quanto riguarda il parco da me presieduto che per gli altri due. Ferderparchi sta seguendo il percorso di certificazione della ‘Green list’ in Italia e sono certo che ben presto altri parchi si aggiungeranno all’Arcipelago Toscano, alle foreste Casentinesi e al Gran Paradiso a dimostrazione dell’eccellenza raggiunta nella gestione del nostro enorme patrimonio naturalistico”.

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“E’ un riconoscimento che fa onore all’Italia, Paese dalla natura magnifica che sa valorizzare questa preziosissima risorsa – osserva il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolaniun riconoscimento, non solo in termini di biodiversità ma anche nella gestione complessiva, che ci incoraggia ad ampliare la rete delle aree protette e a investirvi con convinzione. I parchi nazionali italiani saranno anche tra i protagonisti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.