Rinnovabili • Olio di cocco Rinnovabili • Olio di cocco

Non solo palma. Anche l’olio di cocco avrebbe un forte impatto ambientale

Ben 18,6 specie per milione di tonnellate di olio di cocco prodotto sarebbero gravemente minacciate. Ma secondo alcuni ricercatori, è un calcolo fuorviante.

Olio di cocco
Credits: miguelcruz30 da Pixabay

Uno studio mette in luce l’impatto sulle specie animali della produzione di olio di cocco

(Rinnovabili.it) – Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology, evidenzia il dannoso impatto ambientale della produzione di olio di cocco e i suoi legami con l’industria dell’olio di palma. Negli ultimi anni, l’industria dell’olio di palma ha ricevuto un’attenzione negativa (inclusi boicottaggi da parte dei consumatori) soprattutto per aver contribuito alla deforestazione nel sud-est asiatico. L’olio di cocco, al contrario, è diventato sempre più popolare come alimento sano con minori problemi di coltivazione.

Lo studio, però, sembra negare questa visione, evidenziando l’impatto sulle specie animali autoctone a causa della deforestazione dovuta alla produzione di olio di cocco. Ben 18,6 specie per milione di tonnellate di olio prodotto sarebbero gravemente minacciate, quasi 5 volte di più rispetto all’olio di palma.

Leggi anche L’olio di palma: i pro e contro del suo consumo

Entrambi i prodotti si trovano quasi in tutto, dai biscotti al sapone, ma la palma è più utilizzata in quanto più economica e più versatile. “La produzione di entrambe le colture è distruttiva quando proviene da aree sbagliate, come foreste, torbiere e aree ad alto valore di conservazione”, ha affermato Chandra Panjiwibowo, Direttore nazionale di Rainforest Alliance Indonesia.

Mentre l’impatto dell’industria dell’olio di palma sulla deforestazione e specie come l’orango è stato ampiamente documentato, lo studio fa leva sulla scarsità di ricerche sugli altri oli commestibili, come quello di cocco, di oliva e di soia. In particolare, l’analisi ha collegato la produzione di olio di cocco all’estinzione della volpe volante Ontong Java delle Isole Salomone. Tra le altre specie minacciate, anche il topo-cervo Balabac, endemico di tre isole filippine.

Tuttavia, altri ricercatori affermano che lo studio restituisce un’immagine fuorviante. La stragrande maggioranza delle specie minacciate dalla palma da cocco vivrebbe infatti in piccole nazioni insulari che insieme rappresentano solo l’8% della produzione globale di olio di cocco, afferma Meine van Noordwijk, ricercatore senior presso il World Agroforestry Center.

Leggi anche Deforestazione e agricoltura minacciano 1 pianta su 5

Van Noordwijk nota anche che le palme da cocco sono spesso piantate insieme ad altre colture, quindi è difficile calcolare il danno del raccolto. “Abbiamo bisogno di un’analisi spaziale più precisa per discernere quale coltura guida la deforestazione, afferma.

Le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e gli analisti del settore stimano che la produzione globale di olio di palma si attesti a circa 75 milioni di tonnellate su 20 milioni di ettari, mentre la produzione di olio di cocco si attesta a circa 2,91 milioni di tonnellate su 12,01 milioni di ettari.