Disponibile un “archivio” dei microrganismi
Lanciata la biobanca dell’ENEA, una grande raccolta di microrganismi che comprende più di 1.400 tra batteri, funghi, lieviti, microalghe e virus vegetali. Dopo la catalogazione, la raccolta di microrganismi viene conservata nei quattro centri di ricerca dell’ENEA di Brindisi, Casaccia (Roma), Portici (Napoli) e Trisaia (Matera).
Ora che la biobanca dell’ENEA è online, sarà integrata nel catalogo nazionale delle collezioni microbiche per istituire una piattaforma unica per la promozione di risorse, servizi, tecnologie, competenze e attività di trasferimento tecnologico.
Biobanca Enea, un lavoro iniziato negli anni Ottanta
Il lavoro è iniziato negli anni Ottanta. Da allora i ricercatori hanno isolato, caratterizzato e preservato singoli ceppi e consorzi microbici (batteri, funghi, alghe, virus) da matrici ambientali diversificate, sviluppando competenze integrate, laboratori di eccellenza e hall tecnologiche attrezzate con impianti su scala pilota, in grado di fornire servizi avanzati a supporto del mondo delle imprese e delle istituzioni di ricerca.
Nel 2019 ENEA fa parte della Joint Research Unit MIRRI-IT (Microbial Resource Research Infrastructure), la più grande infrastruttura europea di ricerca per la salvaguardia della biodiversità microbica e la conservazione e la distribuzione dei microorganismi a fini di sostenibilità ambientale, sviluppo biotecnologico e crescita della bioeconomia.
Le infinite applicazioni dei microrganismi
La raccolta riveste grande importanza perché i microrganismi trovano applicazione nei settori più diversi: agricoltura, ambiente, beni culturali, bioenergia, qualità e sicurezza alimentare, salute.
Con i microrganismi si possono produrre biopesticidi, biofertilizzanti, biomasse, enzimi industriali. Oppure antimicrobici utili da impiegare nell’agricoltura sostenibile, per la produzione di alimenti fermentati, di nuovi superfood e di cibi funzionali, nei processi di biorisanamento e per la produzione di biocarburanti e nuovi biomateriali.
I microrganismi della Biobanca dell’ENEA sono utili anche per stimolare la crescita delle piante o il biocontrollo dei funghi fitopatogeni adattati ad ambienti estremi. Ma non è tutto: con applicazioni biotecnologiche servono a produrre molecole bio-based nei settori nutraceutico, cosmeceutico e farmaceutico, per la chimica verde, il biorisanamento, il biorestauro e la biomedicina.
Un database per la salvaguardia della biodiversità microbica
Insieme ad altre 15 istituzioni, ENEA partecipa al progetto PNRR SUS-MIRRI.IT (Strengthening the MIRRI Italian Research Infrastructure for Sustainable Bioscience and Bioeconomy). Questo ha permesso di valorizzare la collezione microbica dell’ENEA con i ceppi in fase di studio e permetterà di implementarla con i ceppi criopreservati, ma non ancora catalogati.
«La collezione microbica dell’ENEA rappresenta uno strumento di eccellenza per la salvaguardia della biodiversità microbica e per lo sviluppo della bioeconomia circolare e della biosostenibilità. Le risorse biologiche (microrganismi, microbiomi e loro derivati) sono cruciali per il progresso delle biotecnologie, della salute umana, dei sistemi agricoli e alimentari e per la ricerca e lo sviluppo delle scienze della vita e della bioindustria», ha affermato Annamaria Bevivino, responsabile Laboratorio sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari e curatrice della collezione.
Grazie alle chiavi di ricerca, il database è di facile consultazione e fornisce tutte le possibili informazioni sui singoli microrganismi, oltre a riferimenti bibliografici da cui è possibile attingere ulteriori notizie.
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