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Microrganismi, la biobanca dell’ENEA è online

biobanca Enea
Foto di CDC su Unsplash

Disponibile un “archivio” dei microrganismi

Lanciata la biobanca dell’ENEA, una grande raccolta di microrganismi che comprende più di 1.400 tra batteri, funghi, lieviti, microalghe e virus vegetali. Dopo la catalogazione, la raccolta di microrganismi viene conservata nei quattro centri di ricerca dell’ENEA di Brindisi, Casaccia (Roma), Portici (Napoli) e Trisaia (Matera).

Ora che la biobanca dell’ENEA è online, sarà integrata nel catalogo nazionale delle collezioni microbiche per istituire una piattaforma unica per la promozione di risorse, servizi, tecnologie, competenze e attività di trasferimento tecnologico.

Biobanca Enea, un lavoro iniziato negli anni Ottanta

Il lavoro è iniziato negli anni Ottanta. Da allora i ricercatori hanno isolato, caratterizzato e preservato singoli ceppi e consorzi microbici (batteri, funghi, alghe, virus) da matrici ambientali diversificate, sviluppando competenze integrate, laboratori di eccellenza e hall tecnologiche attrezzate con impianti su scala pilota, in grado di fornire servizi avanzati a supporto del mondo delle imprese e delle istituzioni di ricerca.

Nel 2019 ENEA fa parte della Joint Research Unit MIRRI-IT (Microbial Resource Research Infrastructure), la più grande infrastruttura europea di ricerca per la salvaguardia della biodiversità microbica e la conservazione e la distribuzione dei microorganismi a fini di sostenibilità ambientale, sviluppo biotecnologico e crescita della bioeconomia.

Le infinite applicazioni dei microrganismi

La raccolta riveste grande importanza perché i microrganismi trovano applicazione nei settori più diversi: agricoltura, ambiente, beni culturali, bioenergia, qualità e sicurezza alimentare, salute.

Con i microrganismi si possono produrre biopesticidi, biofertilizzanti, biomasse, enzimi industriali. Oppure antimicrobici utili da impiegare nell’agricoltura sostenibile, per la produzione di alimenti fermentati, di nuovi superfood e di cibi funzionali, nei processi di biorisanamento e per la produzione di biocarburanti e nuovi biomateriali.

I microrganismi della Biobanca dell’ENEA sono utili anche per stimolare la crescita delle piante o il biocontrollo dei funghi fitopatogeni adattati ad ambienti estremi. Ma non è tutto: con applicazioni biotecnologiche servono a produrre molecole bio-based nei settori nutraceutico, cosmeceutico e farmaceutico, per la chimica verde, il biorisanamento, il biorestauro e la biomedicina.

Un database per la salvaguardia della biodiversità microbica

Insieme ad altre 15 istituzioni, ENEA partecipa al progetto PNRR SUS-MIRRI.IT (Strengthening the MIRRI Italian Research Infrastructure for Sustainable Bioscience and Bioeconomy). Questo ha permesso di valorizzare la collezione microbica dell’ENEA con i ceppi in fase di studio e permetterà di implementarla con i ceppi criopreservati, ma non ancora catalogati.

«La collezione microbica dell’ENEA rappresenta uno strumento di eccellenza per la salvaguardia della biodiversità microbica e per lo sviluppo della bioeconomia circolare e della biosostenibilità. Le risorse biologiche (microrganismi, microbiomi e loro derivati) sono cruciali per il progresso delle biotecnologie, della salute umana, dei sistemi agricoli e alimentari e per la ricerca e lo sviluppo delle scienze della vita e della bioindustria», ha affermato Annamaria Bevivino, responsabile Laboratorio sostenibilità, qualità e sicurezza delle produzioni agroalimentari e curatrice della collezione.

Grazie alle chiavi di ricerca, il database è di facile consultazione e fornisce tutte le possibili informazioni sui singoli microrganismi, oltre a riferimenti bibliografici da cui è possibile attingere ulteriori notizie.

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