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21 marzo, la Giornata internazionale delle foreste

Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste. Interagiscono con il clima e assorbono l’anidride carbonica che produciamo in quantità industriale. Gestire in modo sostenibile tutti i tipi di foreste significa difendere la vita delle generazioni future sulla Terra

Giornata internazionale delle foreste
Credits: Fao

La pandemia non ferma la Giornata internazionale delle Foreste

(Rinnovabili.it) – Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste (International Day of Forests). La ricorrenza, istituita nel 2012 dall’Assemblea Generale delle Nazione Unite, offre l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle foreste e sul loro indispensabile ruolo per la vita dell’uomo e del Pianeta, per la sostenibilità ambientale e per la sicurezza alimentare

Gli alberi hanno molto più che una funzione ornamentale: interagiscono con la temperatura, l’umidità, la pressione atmosferica, le precipitazioni. Come se non bastasse, assorbono la CO2 che produciamo senza farci troppi scrupoli.

Le foreste coprono un terzo della superficie terrestre e sono gli ecosistemi con il più alto tasso di biodiversità. Circa 1,6 miliardi di persone e oltre 2.000 culture indigene trovano nelle foreste il nutrimento, i medicinali, l’energia. Nonostante questo, la deforestazione globale continua a ritmi allarmanti e le foreste sono sempre più spesso devastate dagli incendi e messe in sofferenza dall’impatto dei cambiamenti climatici. I dati di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sono molto preoccupanti: 12 milioni di ettari di foreste vengono distrutti ogni anno, la deforestazione rappresenta il 12-20% delle emissioni globali di gas serra che contribuiscono al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Gestire in modo sostenibile tutti i tipi di foreste significa difendere la vita delle generazioni future sulla Terra. 

Le aree boschive in Italia

In Italia le foreste sono in continuo e graduale aumento: negli ultimi 30 anni c’è stato un incremento di 3 milioni di ettari, tanto che sono arrivate a coprire circa un terzo del territorio nazionale, anche a causa della crescita spontanea della vegetazione forestale sui terreni agricoli abbandonati. In occasione della Giornata internazionale delle foreste Confagricoltura ricorda che «sono circa 9 milioni di ettari le foreste, mentre quasi 2 milioni di ettari sono formati da arbusteti, boscaglie e macchia mediterranea. Oltre il 65% di queste aree è di proprietà privata. Un vero e proprio patrimonio gestito da agricoltori e silvicoltori con attenzione, per fornire risorse rinnovabili fondamentali per lo sviluppo della bioeconomia e di servizi a beneficio della collettività».

Questo polmone verde ha una funzione strategica tanto per l’ambiente quanto per l’economia: una ragione in più per cogliere le opportunità offerte da Next Generation EU. Le zone boschive caratterizzano in modo particolare le aree interne dell’Italia che, come si è spesso sostenuto, possono svolgere un ruolo trainante per la ripresa del Paese anche in termini di agricoltura, di occupazione, di turismo sostenibile. Tuttavia, niente avviene per magia. Valorizzare le aree interne comporta l’ammodernamento delle infrastrutture a cominciare dalla viabilità dei boschi, la digitalizzazione delle pratiche forestali, la semplificazione delle autorizzazioni per gli interventi selvicolturali.