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Trump regala la foresta di Tongass ai taglialegna

Circa 35mila km2 diventano a portata di motosega. Esultano i politici dell’Alaska che cercano posti di lavoro e voti. La foresta è il polmone verde degli States, assorbe l’8% della CO2 prodotta ogni anno

foresta di Tongass
Credits: invisiblepower da Pixabay

Stralciato il regolamento Roadless che proteggeva la foresta di Tongass

(Rinnovabili.it) – La foresta di Tongass è ufficialmente open for business. L’industria del legno potrà mettere le mani sulla più grande area boschiva degli Stati Uniti. Che è anche la più grande foresta pluviale temperata al mondo. Il presidente Trump ha vinto la sua battaglia ed è riuscito a fare carta straccia dei regolamenti che la proteggevano.

L’iter è durato parecchi mesi ed è stato abbastanza tortuoso. Washington è andata a braccetto con i politici dell’Alaska, lo Stato in cui si trova la foresta di Tongass. Obiettivo comune ridare fiato all’industria nazionale e riprendere lo sfruttamento delle risorse naturali custodite dalla foresta.

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Per adesso si tratta del legno. Ma questo può essere solo il primo passo verso uno sfruttamento diversificato e su più larga scala della foresta di Tongass, magari anche nel settore minerario. La decisione di Trump ha stralciato il regolamento Roadless che risaliva all’era della presidenza Clinton (1992-2000).

Metà della superficie della foresta, circa 35mila km2, da 20 anni è protetta dal Roadless Area Conservation Rule. E’ un regolamento che disciplina in modo rigido le attività che si possono compiere all’interno dell’area e che attualmente è in vigore sul 55% delle zone boschive americane. Si applica anche ad altre foreste americane. Nel caso di Tongass, impedisce che le zone riconosciute come ‘selvagge’ possano essere oggetto di qualsiasi attività antropica di sviluppo.

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L’Alaska ha tentato a lungo di ottenere il via libera allo sfruttamento. Secondo i politici dello Stato più settentrionale degli USA, il regolamento voluto da Clinton è costato posti di lavoro e ha tarpato le ali a settori come energia, industria mineraria e turismo. Le mosse di Trump erano state bloccate lo scorso marzo da un tribunale americano. Che però si era limitato a richiedere una nuova valutazione di impatto ambientale. Prodotta dalla stessa agenzia che Trump aveva mobilitato per scardinare il regolamento Roadless, il Servizio forestale degli Stati Uniti. Valutazione presentata a fine settembre, in cui si leggeva senza alcuna sorpresa che aprire la foresta ai taglialegna era uno sviluppo positivo.

La foresta di Tongass è l’Amazzonia degli Stati Uniti: assorbe l’8% delle emissioni di CO2 prodotte ogni anno dal paese. In più, costituisce un bacino fondamentale per la tutela della biodiversità dell’Alaska. La superficie dove si potranno abbattere gli alberi è più grande del Belgio.